Una storia terribile con un finale ancora più tragico e indicibile. Dopo aver ucciso la sua fidanzata in maniera orrenda, l’uomo ha subito una pesantissima punizione, o forse sarebbe meglio dire vendetta, in carcere da parte del destino.
Quando si leggono storie simili di uomini che massacrano e uccidono la loro moglie, fidanzata o figlia, non ci può essere ovviamente nessun lieto fine. Si attende che la giustizia faccia il suo corso, nel bene e nel male. Tuttavia, quello stesso male può germogliare causandone, in una sorta di reazione a catena, uno ancora più grave e terribile. Così, in una sorta di legge del contrappasso dantesca, o se vogliamo, per la sete di vendetta, un uomo in carcere ha subito una punizione pesantissima da parte del destino.
Ci troviamo in Irlanda, dove il 36enne Daniel Murtagh è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso nel dicembre del 2019 la sua compagna Nadine Lott. Le botte sono state così tante ai danni della ragazza che è stato quasi impossibile riconoscerla, talmente il suo viso era tumefatto. Ma non solo.
La violenza fu così brutale e inaudita che, come riportato dai media locali, lo staff medico rimase “profondamente scioccato” dalle ferite di Nadine che morì 3 giorni in ospedale a causa delle ferite, definite “estreme e assurde” riportate. La donna, infatti, aveva subito “lesioni traumatiche alla testa, al collo e al torace” e per le non c’è stato più nulla da fare. Giustizia, però, è stata fatta. Il suo assassino sta scontando l’ergastolo nel carcere irlandese di Midland, Portlaoise, nella contea di Laois, dove è stato punito severamente dal destino.
L’aggressione in carcere
Si parla ancora oggi di Daniel Murtagh non per l’efferato delitto che ha commesso, ma per la terribile aggressione che ha subito. L’uomo, infatti, è stato picchiato selvaggiamente in carcere da un altro detenuto. Le percosse, anche in questo caso, sono state così violente, che è molto probabile che Daniel resti sfigurato a vita. Ma non solo.
Portato d’urgenza all’ospedale di Portlaoise, l’uomo ha perso davvero tantissimo sangue. Ma perché è stato aggredito? Stando a quanto riportato dal quotidiano irlandese Sunday World che l’uomo si sarebbe schierato “dalla parte sbagliata” con gli altri detenuti, ma ha pagato a caro prezzo questa sua scelta. Così, per rimetterlo a suo posto, Daniel, ora ha la faccia squarciata “dalla tempia al mento”. Stando sempre alle ricostruzioni fornite dai media locali, sarebbe un detenuto “di basso livello” ad aggredirlo per stabilire chi fosse il capo del carcere di Midland.
Articolo di Karola Sicali