Dopo una normale sgridata di un insegnante a un alunna, che capita quasi quotidianamente in aula, il docente si è preso un pugno
Sono vicende che ormai siamo quasi abituati a sentire, quelle di ragazzi e genitori che si ribellano all’autorità dell’insegnante. Se, negli anni Settanta, la figura del docente era vista come intoccabile e inattaccabile, anche in casi di evidenti errori da parte sua, oggi la questione si è completamente ribaltata.
Dopo il caso della docente che ha pubblicamente denunciato tutta la sua classe per il modo in cui è stata trattata, dall’Italia arriva un’altra storia incredibile, successa tra le aule di scuola. Un insegnante, infatti, ha preso un pugno in faccia dal padre di un’alunna: ecco cos’è successo.
L’assurda vicenda è successa in un istituto scolastico superiore del capporese, in provincia di Ferrara, poco prima delle attesissime vacanze natalizie. Il professore, di 40 anni, si è trovato a dover riprendere duramente un’alunna a causa del suo comportamento: questa, immediatamente, ribatte con parole aspre e dure contro l’insegnante. Una volta a casa, però, la ragazza racconta tutto al patrigno, il quale il giorno successivo si presenta fuori dall’uscita della scuola.
Pensando che il padre della sua alunna volesse solo parlargli, il professore si è avvicinato: a quel punto, il patrigno ha sferrato all’insegnante un pugno in pieno volto. La vittima si è subito recata al pronto soccorso e, dopo qualche giorno, ha deciso di denunciare il tutto ai Carabinieri. I militari, quindi, hanno identificato il presunto responsabile del gesto e lo hanno deferito all’Autorità Giudiziaria: l’accusa è di lesioni personali. Secondo il Codice, per l’accusa di lesioni personali la pena, se le lesioni sono gravi, può andare dalla multa da € 123 fino a € 619 alla reclusione da uno a sei mesi.
“La problematica del comportamento violento, per fortuna di pochi genitori, nei confronti del corpo docente coinvolge anche la provincia estense” hanno riferito i Carabinieri. Le autorità, quindi, hanno voluto ricordare a tutte le famiglie che le aggressioni, verbali o fisiche, costituiscono un reato perseguibile penalmente e non sono affatto un modello educativo adeguato, per i ragazzi. L’insegnante, infatti, quando si trova ad esercitare la sua funzione tra le mura della scuola è un pubblico ufficiale a tutti gli effetti: anche se oggi depenalizzata, l’ingiuria a un pubblico ufficiale è ancora un reato.