Tre anni fa il licenziamento dopo sole due settimane a causa del suo essere transessuale. Oggi, però, per Giovanna Cristina Vivinetto cambia tutto
Sono ancora (purtroppo) diffuse le vicende che vedono le persone transessuali al centro di discriminazioni più o meno grandi. Sebbene molto si stia facendo, per sostenere i diritti della comunità LGBTQ+, i pregiudizi sono ancora radicati in alcune realtà urbane, in Italia e nel mondo.
Per Giovanna Cristina Vivinetto, insegnante, poetessa e autrice di due libri, due anni fa è arrivata una sentenza amara e dolorosa. La scuola paritaria in cui stava insegnando da sole due settimane, in provincia di Roma, l’ha licenziata proprio a causa della sua identità di genere: dopo due anni, però, la sentenza ribalta tutto.
Licenziata perché trans: oggi ha vinto lei
Sono storie che non vorremmo mai sentire, eppure è giusto parlarne perché aiutano a combattere i radicati pregiudizi e stereotipi che ancora colpiscono i protagonisti di queste assurde vicende. Giovanna Cristina Vivinetto, infatti, è una professoressa che nel 2019 ha preso cattedra all’Istituto Paritario Kennedy di Roma. Dopo sole due settimane, però, è stata licenziata.
Come affermato dalla Vivinetto in un post su Instagram, “…in tutti i modi hanno provato a screditare la persona e la mia professionalità. La loro difesa sosteneva non fossi buona insegnante, nonché persona sessualmente esplicita“. Giovanna, infatti, non si è fermata: andata in Tribunale a denunciare la vicenda, oggi la sentenza è arrivata e ha dato ragione a lei. L’istituto, infatti, è stato condannato e deve ora risarcire la docente, vittima di discriminazione di genere come causa dell’interruzione del rapporto di lavoro.
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La vicenda è importante anche perché è la prima volta, in Italia, che un tribunale riconosce il peso specifico della discriminazione di genere all’interno di un rapporto di lavoro. “Mi tremano le mani mentre condivido con voi questa notizia che ha dell’eccezionale” scrive Giovanna sul proprio post, in cui afferma la sua vittoria. All’epoca dei fatti, la scuola aveva giustificato il licenziamento con una scarsa qualità dell’insegnamento della docente, ma il giudice li ha smentiti su tutta la linea.
Per Giovanna, e per tutta la comunità trans e LGBTQ+ in Italia, questa è una vera e propria vittoria. Da questa sentenza, quindi, si deve partire per costruire un futuro migliore, più accogliente e meno pregno di pregiudizi, dove chiunque possa vivere in modo libero, nel rispetto delle regole e nella garanzia dei propri diritti.