Dopo la pubblicazione del video sui social, la professoressa, esasperata, ha deciso di denunciare tutti i suoi alunni.
Che non sia per nulla semplice insegnare oggigiorno è pressoché evidente, a parte la questione tagli e inadeguatezza della preparazione, talvolta anche dei professori, progressivamente si è assistita a un lento ridimensionamento della figura del docente, nella stragrande maggior parte dei casi proprio a causa dei genitori, inconsapevoli alleati dei figli a scuola, impuniti così nelle loro azioni.
Così, una professoressa, dopo aver visto pubblicato un video in cui veniva maltrattata dai suoi alunni, ha deciso di prendere seri provvedimenti. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa sia successo esattamente.
Maria Luisa Finatti, il nome della professoressa finita nel video incriminato, infatti, non ce la fa più. Si tratta di una situazione insostenibile, così la docente ha detto basta alle angherie e alle vessazioni quotidiane da parte degli studenti. La donna insegna Scienze e Biologia presso l’istituto Itis Marchesini di Rovigo e tre mesi fa è stata protagonista, suo malgrado, di un video davvero spiacevole.
La professoressa è stata ripresa a lezione dai suoi studenti mentre altri della classe le sparavano addosso con una pistola ad aria compressa. Così, insofferente, Maria Luisa Finatti ha denunciato tutti i 24 allievi per i reati di lesioni personali, oltraggio e pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori.
“Li denuncio tutti per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi, ma soprattutto perché è stato oltrepassato un confine”, ha dichiarato Maria Luisa Finatti in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’, ricordando il giorno in cui è stato girato il video in classe. “Era l’11 ottobre scorso, un mese dopo l’inizio della scuola. Erano studenti di prima, appena arrivati alle superiori. Hanno avuto il coraggio di spararmi per ben due volte, una all’inizio della lezione e poi anche alla fine. Quattro o cinque pallini, mi hanno colpito allo zigomo”.
Insomma, gli studenti sapevano bene cosa facevano e perché, a differenza della professoressa. “Non mi sono resa conto subito della situazione. Alcuni di loro avevano organizzato tutto: uno ha portato la pistola, uno ha sparato, altri hanno filmato con i telefonini”. Il motivo delle angherie tramite smartphone ha lasciato davvero di stucco, però, la Finatti. “E tutto per cosa? Per guadagnare follower su Instagram e TikTok. Sono uscita dall’aula piangendo”.
Così, per riprendersi dallo shock e dare una lezione, la professoressa ha deciso di non restare in silenzio. “Sono rimasta a casa qualche giorno e ho passato notti insonni. Non ho più insegnato in quella classe ma l’ansia c’è ancora, così come il timore di essere derisa. Spero non succeda più a nessuno. I genitori dovrebbero essere nostri alleati, invece sono totalmente schierati con i figli”.
Articolo di Karola Sicali