Nelle ultime ore, il calcio è diventato nuovamente protagonista di una morte assurda ed ingiusta. Ecco cosa è successo
Sport amatissimo in Italia, il calcio è in assoluto uno degli ambienti sportivi in cui girano più soldi, in Europa. Puntuale, infatti, ritorna l’argomento degli stipendi dei calciatori, da qualcuno giudicati come eccessivi e spropositati.
Il giro di soldi che sta dietro al calcio lo rende non solo uno degli ambienti più competitivi, ma anche uno di quelli con maggiori investimenti. Stadi sempre più grandi e tecnologie sempre più moderne conquistano infatti questo sport, che proprio in questi giorni sta vivendo il Mondiale, in Qatar.
Sebbene l’Italia non sia riuscita a qualificarsi, anche nella nostra nazione gli eventi sportivi sono stati seguiti con interesse e partecipazione. In attesa della finalissima di domenica tra Australia e Francia, però, durante una semifinale è accaduto un dramma inaspettato: è morto.
Inaspettatamente, questi mondiali di calcio hanno visto una squadra africana vincere partita dopo partita per arrivare sino alla semifinale. Si tratta del Marocco, prima nazionale del continente nero a riuscire ad arrivare così lontano: nonostante la sconfitta da parte della Francia, il Marocco e tutti i marocchini in giro per il mondo hanno festeggiato come se la loro squadra avesse vinto i Mondiali.
Nelle principali città d’Europa, soprattutto quelle in cui le comunità marocchine sono più presenti, durante questi mondiali c’è quindi stato parecchio caos. Dopo le vittorie, infatti, tutti scendevano in piazza a festeggiare e, qui, non c’era distinzione di lingua, colore o provenienza: di fronte a un inaspettato successo come quello della nazionale marocchina, tutti erano un’unica famiglia.
Dopo la sconfitta di mercoledì 14 dicembre contro la Francia, però, è successa una tragedia. A Montpellier, infatti, un quattordicenne è stato travolto da un’auto ed è morto per le conseguenze dell’incidente. Dopo il fischio finale, infatti, in molte zone del paese francese sono scoppiate violente risse, di cui il ragazzino è rimasto vittima. Al momento, il colpevole è in fuga ma la Polizia ha le sue immagini: di nuovo, l’argomento della violenza legata al calcio torna a farsi sentire.
Impossibile non pensare, infatti, alle altre tragedie successe dentro e fuori dagli stado. In Camerun, il 24 gennaio 2022, otto persone vengono uccise e centinaia rimangono ferite dalla calca prima della partita di Coppa d’Africa tra Camerun e Comore, per esempio. Proprio vent’anni prima, poi, un’altra tragedia, in Francia: qui, il crollo di una terrazza dello stadio Furiani, in Corsica, ha provocato 18 morti e oltre 2mila feriti.
L’animosità che porta con sé il tifare una squadra, infatti, sfocia spesso e volentieri in violenze incontrollate e incontrollabili. Per quanto la Francia, mercoledì sera, fosse preparata con polizia ed esercito schierati a guerra in ogni strada, inevitabilmente gli scontri tra comunità marocchine e comunità francesi hanno preso il sopravvento, spostando il focus dallo sport, che dovrebbe unire, alla violenza, che divide e uccide.