Dal mese di ottobre pare ci sarà un aumento spropositato delle bollette della luce. Grande preoccupazione per tutti gli italiani.
Secondo quanto affermato da Stefano Besseghini, presidente dell’Arera (Autorità dell’energia) ci sarà un aumento “estremamente rilevante” delle bollette della luce. Una notizia che già ci aspettavamo, ma l’entità dell’aumento farà strabuzzare gli occhi a tutti gli italiani.
Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ha previsto un rialzo delle bollette del 59% per i prossimi tre mesi. Un singolo chilowatt raggiungerebbe il costo di 66 centesimi, ovvero 25 in più rispetto al solito. L’Autorità dell’energia si è detta pronta a trovare una strada per calmierare i prezzi, per non portare gran parte degli italiani sul lastrico.
Aumento spropositato in bolletta: cosa si può fare
Una delle possibilità vagliate dall’Autorità dell’energia per abbassare le bollette è ridurre altri costi, come la componente Pte che riporta i costi di approvvigionamento dell’energia.
“I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato a un incremento del 100% circa dell’elettricità nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis”, si legge nel comunicato dell’Autorità.
“L’intervento eccezionale dell’Autorità per il quarto trimestre del 2022, che si somma agli interventi del Governo, pur non essendo in grado di limitare gli aumenti, ha ridotto al +59% l’aumento del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela”.
Ma osserviamo la questione ancora più da vicino. Se si guardano i dati di spesa annua per l’energia elettrica del 2021 rapportati al 2022, la differenza è abissale. Le previsioni di spesa di quest’anno sono infatti salite a circa 1.322 euro, contro i 632 euro circa del 2021, ha comunicato l’Arera.
“L’Autorità, per limitare ulteriormente gli aumenti dei prezzi su famiglie e imprese, ha deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti” specifica Arera.
Insomma, in un modo o nell’altro i rincari ci saranno e non si potranno evitare. A questo punto, la palla passa al Governo Meloni, che tra le altre cose intende impegnarsi nel contrasto alle speculazioni finanziarie e nell’istituzione di un tetto europeo al prezzo del gas.