Rosa Perrotta non bada a spese quando si tratta dell’asilo del suo amatissimo figlio. Da quello che lei stessa ha recentemente comunicato ai followers, di certo alla scuola del piccolo Ethan non mancano i vizi…
Un asilo a cinque stelle quello a cui è iscritto il piccolo Ethan, figlio dell’ex concorrente di Uomini e Donne Rosa Perrotta. D’altronde, si sa, i figli “so’ ppiezz’ ‘e còre” e qualunque mamma, avendone la possibilità, sceglierebbe solo il meglio per loro. Pare che la scuola di Ethan ami viziare i piccoli pargoletti soprattutto in cucina…
Ma cosa si è scoperto di questo asilo delle meraviglie? Pare che il punto di forza più grande della scuola sia proprio la mensa, che non sarebbe affatto come quelle classiche a cui siamo abituati (e in cui il cibo lascia spesso a desiderare). I bambini vengono infatti viziati con una cucina davvero prelibata simile in tutto e per tutto a quella di un ristorante.
Rosa Perrotta, il figlio in un asolo con cucina…da ristorante stellato!
Nemmeno Rosa Perrotta può credere all’estrema attenzione che l’asilo di suo figlio ripone nel cibo fornito ai bambini durante il pranzo.
La showgirl ha voluto raccontare attraverso una storia sul suo account Instagram cosa mangia effettivamente il piccolo ogni giorno a scuola. Il menu lascia davvero senza parole e renderebbe entusiasti anche i figli di Kate e William d’Inghilterra: troviamo infatti ingredienti grande qualità e ricercatezza come il riso thai, l’hummus, la moussaka greca e lo sformato di miglio.
Insomma, un menu davvero atipico per una mensa scolastica, che ha stupito tutti i followers della nota showgirl. Rosa sarà di certo molto contenta del trattamento da re riservato dall’asilo ai bambini, ma probabilmente si sarò anche chiesta se, a lungo andare, il piccolo Ethan diventerà sempre più esigente in cucina. Di certo un problema per tutte le mamme che non hanno l’orto dietro casa o particolare passione per la cucina!
Il dettaglio che conquista? Il fatto che la cucina dell’asilo si chiami “Atelier del gusto”. Insomma, è proprio il caso di dire che lì vengano allevati giovani critici gastronomici!