In molti hanno fatto richiesta per poter usufruire del bonus di 200 euro. I pensionati, lavoratori dipendenti e titolari di reddito di cittadinanza se lo sono visto arrivare nel mese di luglio. Ma in molti dovranno restituirlo. Ecco chi e perché?
Brutte notizie in arrivo per molti di coloro, che dopo aver speso tempo ed energie per capire come e dove poter richiedere il bonus di 200 euro, adesso dovranno ridarlo indietro. Sono già, infatti, partiti i controlli dell’Inps per capire quali sono le persone che dovranno restituirlo e alcuni dei motivi principali che determinano la restituzione del suddetto bonus.
Il Decreto Aiuti prevede al suo interno anche il controllo da parte dell’ente erogatore del bonus (quindi l’INPS) di controlli a tappeto per verificare che il bonus non sia stato a persone che non avevano diritto o che hanno perso tale diritto. Se dalle verifiche emerge che un soggetto sia stato percettore di somme di denaro corrisposte in eccedenza, tale persona sarà tenuta a restituire tale cifra entra l’anno successivo. L a notifica arriverà entro un anno dall’erogazione del bonus e sarà inviata dall’Inps.
La causa della restituzione del bonus però non va solo ricercata nel mancato rispetto del requisito reddituale. Altri fattori possono essere la revoca del trattamento pensionistico oppure la ricezione dell’aiuto una tantum da due diversi datori di lavoro, per esempio, ma comunque dovrebbe essere spiegata caso per caso all’interno delle missive che verranno recapitate a chi dovrà restituire il bonus di 200 euro.
Nel prossimo di ottobre 2022, altre tipologie di lavoratori potranno usufruire del bonus di 200 euro. Vedranno arrivare nelle proprie tasche questo bonus quei lavoratori che ne hanno fatto richiesta e che appartengono alle seguenti categorie: