La vicenda di di Krystal Hall, protagonista di Vite al Limite, il programma in onda su Real Time ha lasciato il pubblico di stucco. L’epilogo del suo percorso è stato drammatico.
La giovane aveva intrapreso il suo percorso di cure cercando di perdere peso, ma la sua storia è ricordata dai telespettatori per il tragico finale.
Vite Al Limite, il drammatico racconto di Krystal Hall
Vite al Limite è uno dei programmi più amati dagli italiani. Il format racconta del difficile percorso che i protagonisti affrontano per perdere peso. Tra le vicende che hanno appassionato di più il pubblico, c’è quella di Krystal Hall, una donna che si è rivolta al dottor Nowzaradan per dimagrire e cambiare vita.
La storia di Krystal Hall ha fatto il giro del mondo, purtroppo la donna è stata vittima di violenze sin da bambina. Quando era ancora piccolissima il fidanzato della sua mamma ha abusato di lei. Cresciuta, Crystal ha dovuto affrontare ulteriori drammi, suo cugino infatti l’ha molestata.
Qualche anno dopo, Krystal e sua sorella vengono aggredite e così la donna esausta e psicologicamente provata si è rifugiata nel cibo, cercando una via d’uscita alle sue sofferenze. Ma ha iniziato ad accumulare peso, sino a raggiungere i 280 kg. Preoccupata per il suo stato di salute ha chiesto aiuto al dottor Nowzaradan.
Il suo percorso è iniziato bene, ma purtroppo l’avvento del Covid ha bloccato
gli interventi di bypass gastrico. Così il suo percorso ha subito una brusca battuta d’ arresto, perdendo solo 18 kg, arrivando a un peso di 262 kg. Di lei oggi si conosce pochissimo, ha infatti i profili social privati.
Il Dottor Nowzaradan: “A volte capisco che alcuni pazienti abbiano solo bisogno di…”
La storia della protagonista insegna come il disagio psicologico sia spesso la causa dell’obesità. Il Dottor Nowzaradan a People, ha dichiarato che : “Il mio lavoro non è riuscire a farli dimagrire ma piuttosto riuscire a convincerli che ne valga la pena”.
Poi ha aggiunto: ” Motivandoli, li aiuto a raggiungere i loro obiettivi. A volte capisco che alcuni pazienti abbiano solo bisogno di tanto amore, ma io devo anche spronarli a fare meglio perciò spesso a loro dimostro di essere un po’ più duro e cattivo di quanto invece vorrei essere”.