Gianluca Vialli, condizioni di salute complicate: dalla paura della morte alla verità sulla malattia

Gianluca Vialli, Capo della delegazione della nazionale, insieme a Roberto Mancini, ha reso possibile la realizzazione di un grandissimo sogno come quello della conquista degli Europei di calcio 2020… ma gli aggiornamenti sulla sua malattia hanno messo in allarme i suoi fan. Ecco perché.

Sono trascorsi molti mesi dal momento in cui Gianluca Vialli e Roberto Mancini hanno alzato verso il cielo la coppa degli Europei di calcio 2020, disputati con un ano di ritardo a seguito delle disposizioni messe in atto a seguito della pandemia da Covid-19. Eppure, i tifosi di calcio in questo frangente non hanno mai smesso di chiedere delle condizioni di salute di Vialli, soprattutto dopo l’annuncio riguardate la sua personale lotta contro il cancro.

A rompere il silenzio sulla malattia è stato lo stesso Vialli che recentemente, in attesa della qualifica dell’Italia ai Mondiali 2022 in Qatar, è tornato a raccontarsi a cuore aperto… nonostante la sofferenza.

La lotta contro il cancro di Gianluca Vialli

Nel corso degli anni di carriera il Capo della delegazione della nazionale, Gianluca Vialli, già in passato ha avuto modo di parlare della sua lotta contro il cancro, una malattia scoperta tempo fa e che gli ha fornito non poche preoccupazioni sul suo stato di salute.

Lo stesso Gianluca Vialli non ha mai nascosto nulla sulla malattia, parlando di periodi up and down legato appunto al decorso del tumore che l’ha colpito, ma le dichiarazioni rilasciate ad Alessandro Cattelan hanno lasciano perplessi e allo stesso tempo preoccupati i fan e tifosi.

“Ho paura di morire”

Nel corso degli ultimi giorni il portale Oggi e anche il Corriere dello Sport hanno fornito delle anticipazioni riguardante l’intervista che Gianluca Vialli ha rilasciato ad Alessandro Cattelan e per lo show di produzione Netflix.

Qui, dunque, Gianluca Vialli tornando a parlare della sua malattia si è lasciato andare alla seguente confessione: Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte, ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire”. Infine: “Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho è una cosa per cui mi sento molto fortunato”.

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