Il racconto fatto da Albano Carrisi ha lasciato i fan senza parole, un raptus d’ira per il cantante e la conseguente perdita del controllo davanti alle persone che si trovano lì in quel momento.
Durante gli anni di carriera Albano Carrisi ha sempre parlato a cuore aperto alcuni dei momenti più importanti della sua vita, costellati da non poche difficoltà e anche momenti di grande dolore che non ha mai nascosto ai fan.
La conferma di quanto detto, non a caso, arriva anche dal recente racconto fatto davanti le telecamere, relativo a un momento di grande rabbia che ha avuto il sopravvento sull’artista.
“Ho spaccato un intero ristante”
È successo tutto davanti le telecamere del programma Oggi è un altro giorno in onda su Rai 1, condotto da Serena Bortone, qui dove la figlia Romina Jr da tempo è nel cast degli ospiti fissi o ‘affetti stabili’.
Albano Carrisi alla conduttrice, senza filtri o remore, ha voluto condividere con il pubblico un momento doloro della sua vita quando la rabbia ha preso il sopravvento su di lui… perdendo anche il controllo delle sue azioni. Alla giornalista e conduttrice Serena Bortone, infatti, ha dichiarato: “Mi dicevano terrone. Io non capivo cosa mi stessero dicendo, quella lingua, che dopo un po’ mi divenne anche simpatica. Una volta, però, mi hanno fatto arrabbiare tantissimo. Ho spaccato un intero ristorante in piazza Duomo”.
Successivamente: “Lavoravo lì e mi avevano scambiato per uno schiavetto, mi facevano lavorare senza sosta. Avevo fatto 6 mesi senza un giorno di riposo. Un giorno ho sentito dei discorsi che non mi piacevano e ho reagito come non avrei dovuto”.
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Albano Carrisi il racconto shock in diretta tv
L’intervista in questione, inoltre, è stata l’occasione perfetta per Albano Carrisi per raccontare gli anni difficili vissuti prima che il successo bussasse alla sua porta.
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Durante la partecipazione al programma di Oggi è un altro giorno, infine, Albano Carrisi ha concluso così il momento di confidenze davanti alle telecamere: “Il bidello mi disse che ero figlio di contadini e mi chiese dove volessi andare. Era quasi una croce sulle spalle essere di umili origini, come andare sul monte Golgota. Devo dire, però, che dopo essere arrivato a Milano ho letto e sentito tanto Papa Giovanni Paolo XXIII, che parlava della sua famiglia contadina. Mi ha dato una grinta e una carica dentro incredibili. Se io sono nato in quell’ambiente, cosa ho fatto di male? Io sono stato più ricco in quel periodo che non dopo”.