Alessia Marcuzzi ha svelato ai propri fan che il posto più strano in cui ha fatto sesso è stato un aereo: scopriamo chi è stato il fortunato.
Attualmente la Marcuzzi dunque si trova in una fase di attesa. Secondo quanto rivelato da lei stessa le proposte non sono mancate, ma per il momento sembra che non sia arrivata quella che l’ha convinta a lasciare la comodità della casa. Cosa fa dunque in questo periodo? Alessia si gode la famiglia, la vita di coppia con il compagno con cui il rapporto sta andando alla grande e che è stato rinsaldato proprio dalla decisione di prendersi del tempo per curare sé stessa e la relazione.
Inoltre valuta le offerte lavorative, vaglia nuove prospettive e probabilmente c’è in ballo qualcosa di cui non parla finché non vi sono delle certezze. Nel frattempo cura il rapporto con i fan aumentando la sua attività sui social. Non solo post di foto dove mostra il suo fisico spacca mascella, ma video divertenti in cui mostra momenti di intimità e allegria e condivisione di piccoli segreti.
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Anche questa settimana una rivelazione della Marcuzzi ha mandato in tilt il web. Le è stato chiesto quale fosse stato il posto più strano dove ha fatto sesso e la conduttrice ha risposto che è stato in aereo, senza specificare con chi e quando. Ad aggiungere dettagli sulla questione è stato l’ultimo numero del settimanale ‘Chi‘.
In questo si legge che la peripezia erotica della bella Alessia sarebbe avvenuta diverso tempo fa con un calciatore: “Gli indizi portano a uno dei primi incontri che la showgirl ebbe con un ex portiere di calcio, poi diventato suo fidanzato”. Sebbene il settimanale non faccia nomi, gli indizi portano chiaramente ad un unico possibile “colpevole”. Tra il 2003 ed il 2008, infatti, la Marcuzzi è stata fidanzata con Carlo Cudicini, ex portiere del Chelsea.
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Chiaramente si tratta di un’ipotesi fatta sulla base delle supposizioni del settimanale. Se vi fosse stata certezza, ‘Chi’ avrebbe sicuramente fatto nomi e cognomi, ma evidentemente questa certezza non c’è. E non ci sarà mai, a meno che i diretti interessati non vogliano stracciare il velo a quella riservatezza che in questi casi è d’obbligo.