Il talentuoso cantante uscito da Amici, Aka7even, ha ricordato in un’intervista il momento più buio della sua giovane vita.
Se all’apparenza Aka7even può sembrare un “Tipo tosto” per via del look e dei testi delle sue canzoni più note, in realtà chi lo ha conosciuto durante il percorso ad Amici si è reso conto che si tratta di una persona estremamente sensibile, vogliosa di raggiungere il proprio obiettivo, ma mai priva della giusta umiltà per capire che aveva molto da imparare dal contesto in cui si trovava.
Chi ha approfondito la sua storia sa che prima del talent di Maria De Filippi aveva partecipato con profitto anche a ‘X-Factor‘ e che Fedez lo aveva preso in simpatia, ma alla fine gli ha preferito qualcuno che avesse un pizzico di esperienza in più. Ma ha scoperto anche che dopo quell’esperienza ha continuato a comporre musica e testi e che nel panorama musicale il suo nome girava già da un tot di tempo.
Amici è stata dunque la vetrina per fare emergere il suo talento a livello mainstream, dargli la possibilità di diventare famoso ed un’occasione per sfondare. Il resto sarà tutto lavoro da svolgere con caparbietà e serietà per trasformare questa occasione in una vera e propria carriera di successo, quello che da Amici in poi sono riusciti a fare solo pochi.
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Aka7even ricorda il momento più buio della sua vita: “Sono stato in coma”
Dal ciò che si è visto dal talent, appare evidente che Luca (questo il suo nome di battesimo) ha voglia di emergere, ma soprattutto di fare conoscere al pubblico la sua musica e i suoi testi. Una passione, quella per questa bellissima arte, che il ragazzo ha acquisito tramite il fratello maggiore, anche lui cantautore. In un’intervista rilasciata quest’estate al Corriere, Aka7even ha spiegato che Amici è stato fondamentale per conseguire quel miglioramento artistico di cui era alla ricerca da tempo.
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Quindi ha ricordato la vicenda più drammatica della sua vita, quella che in un certo senso ha funto da spartiacque perché poteva essere fatale: “A 7 anni sono finito in coma per una crisi epilettica causata da un virus che aveva attaccato il cervelletto. Ci sono rimasto 7 giorni… credo per questo di avere 7 vite, come i gatti…”. Sebbene sia ormai solo un brutto ricordo, quell’esperienza gli ha insegnato che nella vita può succedere di tutto e per questo non si preoccupa del futuro, ma accetta ciò che il presente gli regala: “Tengo aperta ogni porta: oggi sono un artista, domani potrei scegliere di fare il meccanico”.