Il cantante Morgan si è scagliato sui social contro Roberta Bruzzone dopo il commento della criminologa sul suo monologo riguardo il ghosting.
All’inizio dell’ultima puntata di ‘Ballando con le stelle‘, Morgan ha aperto l’appuntamento con un monologo riguardante il fenomeno del ghosting. Per chi non lo sapesse si tratta di qualcuno che prima aveva una relazione con voi che decide di sparire di punto in bianco dalla vostra vita, bloccandovi il numero di telefono e i contatti social e diventando in questo modo un fantasma, ovvero una persona idealmente presente ma non per voi.
Il cantante ha dichiarato in passato di essere vittima di ghosting da parte di una collega 32enne di cui non si conosce il nome. La stessa artista in questione è quella che lo ha denunciato per stalking accusandolo di averla tormentata con messaggi e chiamate e di aver persino minacciato di pubblicare un video privato. Secondo l’accusatrice Morgan l’avrebbe addirittura diffamata con frasi ed esternazioni volgari all’interno di un gruppo Whatsapp che avevano in comune.
“Dobbiamo capire il dolore di quando una persona viene lasciata. Quando veniva a mancare una persona ero il nulla. Oggi il ghosting vuol dire che non esistono parole e sguardi, che si fanno i blocchi e che si impedisce alla persona di esprimere la parola. Le ripercussioni sono danni fisici. Il ghosting fa mancare il fiato perché non puoi più parlare con quella persona, è una goccia che ti scava”.
Morgan completa il suo monologo dicendo che quando si prova amore per qualcuno, anche quando questo amore si conclude, non bisogna dimenticare ciò che si è provato e bisogna continuare comunque a rispettare la persona in questione, non gettando nella pattumiera tutto ciò che hanno vissuto insieme.
In risposta al monologo del cantante, Roberta Bruzzone, criminologa che ormai è diventata un’ospite fissa della trasmissione, ha scritto sui social in maniera secca: “La sofferenza per essere stati lasciati non legittima la persecuzione di chi ha deciso di non voler avere più nulla a che fare con voi. Ci sono ottimi professionisti per non diventare stalker o peggio”.
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Morgan ha deciso di rispondere un’altra volta alla criminologa, cercando di chiarire che il ghosting e lo stalking, per quanto possano essere fenomeni collegati, siano due cose completamente differenti. Nel suo post l’artista scrive: “Una criminologa dovrebbe sapere che (il ghosting) riguarda soprattutto i più giovani ed è alle radici delle loro sofferenze, del loro mal di vivere”. Aggiunge che bisognerebbe trattare l’argomento con tatto e sensibilità e che non bisogna farlo in maniera superficiale.
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Sul botta e risposta, infine, aggiunge: “Invito a non impostare una discussione all’attacco, con post che animano litigi e contrapposizioni. Io sabato ho proposto con delicatezza, poeticità, umiltà e commozione un passaggio televisivo culturalmente utile. Le consiglio di riflettere responsabilmente e, per non rischiare di generare una inutile rissa tv, di approfondire l’argomento, se non le è familiare”. Chiarisce inoltre che il suo intervento non vuole in alcun modo minimizzare il reato di stalking o atti di violenza ancora peggiori, ma che sensibilizzare sul ghosting potrebbe aiutare a prevenirli.