Quasi un mese dopo la morte di Rossano Rubicondi ecco che arriva una nuova disperata richiesta rivolta, questa volta, all’ex moglie del modello italiano, Ivana Trump.
Lo struggente addio a Rossano Rubicondi ha lasciato un immenso vuoto nel cuore dei familiari che hanno appreso la notizia della sua morta all’improvviso, venendo a conoscenza anche dei dettagli più nascosti riguardanti la malattia contro la quale il modello lottava da qualche tempo a questa parte.
Rubicondi, infatti, negli ultimi anni aveva deciso di vivere stabilmente a New York, qui dove è deceduto e dove è stato celebrato anche il suo funerale. Oggi, però, il padre dell’ex modello torna a rompere il silenzio attraverso la pubblicazione di una lunga lettera scritta per l’ex moglie di Rubicondi, Ivana Trump.
Il difficile rapporto tra Rossano Rubicondi e il padre
In occasione delle interviste rilasciate di recente, il padre di Rossano Rubicondi non aveva nascosto il difficile rapporto avuto con il figlio, segnato da vari momenti di crisi e litigi che avevano sempre cercato di superare, anche quando l’ex modelli prese la decisione di escluderli da uno dei giorni più importanti della sua vita, durante appunto la celebrazione del matrimonio con Ivana.
Oggi, però, è lo stesso Claudio Rubicondi a fare un disperato appello all’ex moglie del marito, colei che gli ultimi anni gli è stata più vicino di chiunque altro.
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L’ultima disperata richiesta
Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, a rompere nuovamente il silenzio circa la morte di Rubicondi è stato il padre Claudio che, attraverso la stampa italiana, ha deciso di inviare ad Ivana Trump una lunga lettera, pubblicata dal magazine Di Più.
Qui, infatti, è possibile leggere le seguenti parole che Claudio Rubicondi ha scritto appunto per la signora Trump: “Un genitore che perde un figlio ha bisogno di sapere tutta la verità per avere conforto. La prego, signora Trump, ci aiuti a stare meglio. Ci racconti quello che non sappiamo di nostro figlio, che cosa ha fatto in questi anni. Ci parli del coraggio con cui ha affrontato la malattia, ci dica come viveva. Ci piacerebbe tanto, un giorno, incontrarla di persona e parlare di lui”.