A distanza di quasi un anno dalla sua morte, emergono dettagli inquietanti sugli ultimi giorni di Diego Armando Maradona.
Sulla morte dell’icona del calcio argentino e mondiale ci ha voluto vedere chiaro anche la Procura di Buenos Aires. Poco dopo il suo decesso infatti, sono emerse accuse nei confronti del suo medico curante e della sua psicologa. Pare che i due abbiano trascurato le condizioni del ‘Pibe de Oro’ e che ci sono intercettazioni telefoniche che mostrerebbero il loro disinteresse per il paziente.
Attualmente sono sette gli indagati per la morte di Diego Maradona e lo scorso maggio la procura di San Idro che si sta occupando del caso avrebbe cambiato il capo d’imputazione in omicidio colposo. Qualora le accuse a loro carico venissero confermate, dunque, gli indagati rischiano una pena detentiva dagli 8 ai 25 anni.
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Nelle sue precarie condizioni di salute, spiega Castro, certi comportamenti di trascuratezza medica possono essere fatali. Il giornalista spiega che per quelle che erano le sue condizioni è sopravvissuto anche a lungo: “altre persone sarebbero morte molto prima”. La sua situazione con i giusti accorgimenti si sarebbe potuta sistemare, il problema, dice, è che lui non ha mai fatto nulla per cambiare.
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Per quanto riguarda il complotto per rubare il suo cuore, Castro scrive: “C’era un gruppo che progettava di irrompere e trafugare il cuore di Diego”. Lui stesso però specifica che questa azione non è mai andata a buon fine e che la notizia riguardante la sepoltura senza cuore era vera, ma anche che il cuore era stato prelevato dalla salma dai medici per effettuare degli esami.