La seconda puntata della fortunata serie di Mare Fuori appassiona i telespettatori che assistono emozionati alle nozze tra Carmine e Nina, nozze dove anche la figlia Futura è coinvolta dalla felicità dei genitori. I due finalmente riescono a sposarsi sostenuti dai parenti ma soprattutto dagli amici che incoraggiano e rassicurano sia Carmine che non crede a quello che gli sta succedendo che Nina accompagnata all’altare dal Comandante.
Mare Fuori 2, Nina si salva o muore?
La cerimonia è emozionante, Carmine e Nina riescono a dirsi di si applauditi anche da tutti coloro che gli vogliono bene. Un momento davvero speciale dove i protagonisti sono finalmente felici. Durante il ricevimento tutto sembra andare come da programma fino a quando durante i brindisi qualcuno impugna una pistola. Poi quando Carmine si allontana con Futura Nina si accorge che una macchina vuole investirli per evitare l’incidente la neo sposa corre verso i due ma l’auto urta Nina che cade a terra. La donna è deceduta o sarà salvata?
Secondo le anticipazioni della terza puntata di Mare Fuori 2 Nina non sopravviverà all’incidente. La neo sposa muore lasciando il marito e la figlia da soli. Carmine è convinto del coinvolgimento dei suoi famigliari e affida Futura alla suocera, inoltre l’uomo non accetterà la morte della sua amata facilmente e di sicuro reagirà in modo negativo: nelle prossimo puntate si assisterà alla rabbia di Carmine.
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Carmine: “Io non sono come voi”
La morte di Nina lascia a Carmine un vuoto immenso, la donna era il suo unico grande amore e averla persa in questo modo drammatico ha alimentato in lui una rabbia incontrollabile. L’uomo è convinto che i Valletta abbiano procurato la morte della moglie anche se i suoi genitori fanno di tutto per dimostrargli il loro sostegno.
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Intanto Carmine potrebbe tornare in istituto è per questo che affida Futura alla famiglia di Nina, visto che non vuole che la figlia porti il cognome dei Di Salvo. Intanto Filippo dovrebbe essere trasferito a Milano ma alla fine tradisce il patto con Ned e rifiuta d’andare nel capoluogo lombardo.