Il figlio di Lando Buzzanca ha parlato dei problemi di salute del padre, mettendo in luce una situazione davvero complessa.
A rendere note le condizioni del padre è stato, prima alle Iene e poi al Corriere della Sera, il figlio Massimiliano. L’uomo teme che la compagna del padre, Francesca Lavacca (in arte Della Valle), si stia approfittando dell’incapacità di comprendere del padre per fargli fare qualcosa che lui non vuole. Un’idea che si è rafforzata quando ha sentito parlare dell’ipotesi di un imminente matrimonio.
Francesca ha infatti rivelato che Lando le chiederebbe sempre di convolare a nozze e che in più di un’occasione l’ha spinta verso questa decisione. I due avrebbero persino firmato le pubblicazioni in vista dello sposalizio, ma sulla firma apposta dall’attore verrà presto fatta una perizia calligrafica per stabilire se è stato o meno lui a firmare il documento:
“Ci sono esperti che stanno verificando se la firma sia autentica o meno. E comunque il giudice tutelare ha emesso anche una sentenza in cui si dichiara che papà non è in grado di sposarsi, ma la signora adesso si è opposta e ha fatto ricorso”.
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Intervistato dal ‘Corriere‘, Massimiliano spiega che i suoi dubbi su Francesca non nascono da semplice diffidenza: “Il problema non è la differenza di età, perché prima di lei papà aveva avuto altre persone molto più giovani di lui che gli sono state vicine. E continuo a essere in contatto con loro, perché non mi hanno mai fatto pensare che ci fosse qualcosa che andasse al di là del puro interesse per l’uomo. All’inizio non avevo questo sospetto sulla signora. Si è acceso il campanello d’allarme quando ho scoperto che esisteva una Buzzanca Della Valle Production che ha realizzato prodotti non certo di Serie A che papà non avrebbe mai firmato come regista o attore”.
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Il figlio dell’attore spiega che i sospetti sono stati confermati quando ha saputo del rinvio a giudizio (con l’accusa poi finita in prescrizione) per reati commessi a danno di un anziano a carico di Francesca. Quindi spiega che il padre ha cominciato ad avere deficit cognitivi già 6-7 anni fa. Adesso la situazione è drasticamente peggiorata: “Nel corso della pandemia io e mio fratello ci siamo rivolti al giudice tutelare perché — alla luce del suo stato di salute — gli assegnasse un amministratore di sostegno per il patrimonio. Una serie di ctu ed esami hanno confermato i problemi di capacità comprensiva e mnemonica, la difficoltà a capire e ricordare, dunque a metà 2020 è stato nominato un amministratore di sostegno”.