Il programma di Storie Italiano fa da scenario al racconto di un dramma personale vissuto da un volto noto del mondo dello spettacolo, recentemente intervistato dalla conduttrice Eleonora Daniele.
Torna a far discutere la storia personale di Dalila Di Lazzaro, che da molto tempo è costretta a combattere con il doloro cronico arrivato a seguito di un grave incidente avuto quando era poco più che una ragazza.
Dalila Di Lazzaro, in varie occasioni, ha avuto modo di spiegare come tutto per lei si sia gravemente compromesso dopo aver sbattuto violentemente la schiena con conseguente rottura di un pezzo di trapezio, che ha portato via delle parti nervose della spina dorsale: “Da quel momento io non mi muovo più e ho dolori cronici. Giro con la morfina”.
Nel corso degli anni, Dalila Di Lazzaro si è fatta portavoce della sua battaglia personale contro il dolore cronico che le ha portato via alcuni sogni legati alla propria carriera e anche un’ingente somma di denaro che ha investito in varie cure.
La stessa artista, infatti, ospite di Storie Italiane non molto tempo fa ha anche dichiarato: “A causa di quell’incidente non ho più potuto lavorare. Non sono arrivata a quarant’anni di lavoro ma se anche lo avessi fatto, pur avendo sempre versato, oggi non avrei una pensione dignitosa”.
La vita di Dalila Di Lazzaro è stata segnata in toto dopo l’incidente in questione, a seguito del quale non ha più potuto lavorare come desiderava e nemmeno mettere a segno vari progetti che le avrebbero permesso così una crescita professionale non indifferente.
Dalila Di Lazzaro, inoltre, in occasione dell’intervista rilasciata a Eleonora Daniele parlando del suo dramma personale ha ulteriormente dichiarato: “Ho speso più di 750mila euro per curarmi. Vorrei riconoscessero che il mio problema è grave. Anche se mi vedete così, io non posso muovermi. Durante l’incidente ho battuto la schiena e un pezzo di trapezio mi ha strappato dei tessuti nervosi dalla spina dorsale. Soffro di un dolore cronico neuropatico, non posso muovermi come tutti voi. Posso fare due passi ma sempre con la morfina in tasca”.