Ad un anno dalla morte di Stefano D’Orazio lo storico batterista dei Pooh, il suo amico e collega Roby Facchinetti racconta il suo dolore in una lettera al Corriere della sera dove si rivolge direttamente al musicista che considerava un fratello. Il vocalist dei Pooh non può fare a meno di ricordare l’affiatamento che aveva con Stefano e che nonostante in questi mesi abbia provato a farsi forza sente ogni giorno la sua mancanza.
Roby parla con Stefano D’Orazio attraverso la scrittura, ricorda all’amico i tanti momenti trascorsi insieme come professionisti ma soprattutto come amici perchè i Pooh sono sempre stati considerati una grande famiglia e il pubblico percepiva l’affetto sincero che c’era fra loro. “Eccoci qui, il sei novembre è arrivato. Non è un giorno normale per me”, ha esordito il Facchinetti aggiungendo: “Ancora non mi sono abituato alla tua assenza, te l’ho già detto troppe volte”.
Facchinetti ricorda Stefano come una persona allegra e entusiasta della vita, disponibile all’ascolto e sempre presente: “Sono tanti i ricordi che affiorano, sai? Tanti momenti con i Pooh… Le lunghe chiacchierate e le tavolate dove tenevi banco fra racconti e battute, la tua fantasia e le nostre risate”. Parole che commuovono e da cui si percepisce il dolore di Facchinetti per la dipartita inaspettata del collega.
Roby Facchinetti ha infine rivelato che in un momento difficile della sua vita l’unica porta aperta che ha trovato è stata quella di Stefano, e oggi che è passato solo un anno dalla sua morte ci tiene a ringraziarlo d’esserci sempre stato:
“Pensavo a quando mi aiutasti – tu solo – in un momento per me difficile, l’unica porta che allora trovai aperta fu la tua, e non so neppure se in quel momento ebbi la lucidità di ringraziarti. Lo faccio ora, so che hai capito di cosa sto parlando.” Anche Francesco Facchinetti ha ricordato zio Stefano d’Orazio sui social, l’ex dj ha voluto spendere alcune parole per rivelare quanto manca il batterista nella sua vita e in quella del padre.