La vita di Wilma Goich lo scorso anno è stata segnata dall’immenso dolore derivate dalla morte improvvisa della figlia Susanna Vianello, spenta dopo poco aver scoperto di essere affetta da un tumore che non le ha lasciato scampo… oggi però la cantante parlando della figlia dichiara: “Lei è con me, ma in una dimensione parallela”.
È trascorso un anno dal momento in cui la vita di Wilma Goich e quella di Edoardo Vianello è stata travolta da un dolore immenso, la coppia di cantanti ha dovuto dire improvvisamente addio all’amata figlia Susanna, famosa speaker radiofonica deceduta a seguito della scoperta di un tumore.
Un dolore atroce con il quale Wilma Goich ha dovuto imparare ben presto a convivere, mostrandosi sempre visibilmente commossa ogni volta che vede un’immagine raffigurante la figlia o quando si sofferma a parlare di lei, così come successo a Oggi è un altro giorno.
Wilma Goich, dopo l’addio a Susanna
La convivenza con il dolore per Wilma Goich non è affatto semplice, così come la stessa arista ha avuto modo di spiegato a Serena Bortone, durante l’intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno.
Ricordando le ultime settimane di vita di Susana Vianello, l’artista, ha dichiarato: “Abbiamo scoperto il tumore e dopo un mese non c’era più. Non ho pianto per quattro mesi, poi ho cominciato a sciogliermi, bastava che pronunciassi il suo nome e scoppiavo in lacrime”.
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“Per me mia figlia Susanna è qua”
Durante l’intervista in questione, inoltre, Wilma Goich ha deciso anche di lasciarsi andare a un’importate confessione che riguarda proprio la figlia: “Per me mia figlia Susanna è qua, io non la posso toccare ma è in una dimensione parallela”.
L’artista, successivamente, alla conduttrice del programma ha ulteriormente rivelato: “Un giorno sono venute a trovarmi due sue amiche. Chiacchieravamo, ricordavamo cose, poi il mio telefono si accende e compare la scritta ‘Io sono qua’. Nessuno aveva mandato messaggi, poi il testo è scomparso improvvisamente. Da quel giorno ho cominciato ad aprirmi. Oggi sto già molto meglio di allora. Parlo, mi commuovo, lo racconto. Prima non riuscivo neanche a raccontarlo”.