Ospite del programma notturno di Maurizio Costanzo S’è fatta notte insieme a Maria Grazia Cucinotta, Eleonora Daniele ha parlato del suo privato, del lavoro e dei progetti futuri. In particolare la conduttrice ha confessato di non aver ancora superato la morte del fratello Luigi affetto d’autismo scomparso nel 2015 all’età di 44 anni. Eleonora rivela che ancora oggi ha un pensiero fisso, continua a pensare a quello che è accaduto e non riesce ad accettarlo e con molta probabilità non ci riuscirà mai.
Per cercare di demonizzare l’accaduto e provare a superare il tragico evento Eleonora ha scritto un libro che uscirà a Novembre, un testo dove si racconta e rivela come ha vissuto l’improvvisa mancanza: “Il ricordo è continuo, è un pensiero fisso. Io mi sveglio pensando a lui e vado a dormire pensando a lui. Non ho superato la sua morte, non credo che lo farò mai”. La conduttrice ha poi aggiunto: “Ho pensato mi avrebbe aiutato, un po’ è stato così anche grazie alla mia famiglia. Le mie sorelle dicono che io ero la sua sorella preferita.”
La giornalista rimpiange soprattutto il tempo che non è riuscita a trascorrere con la sua famiglia, ha preso coscienza che non potrà tornare indietro e recuperare quello che ha perso ma oggi può sicuramente correre di più e dare spessore a cose che prima riteneva scontante ma soprattutto eterne: “Quando perdi qualcosa hai la sensazione di non poter più tornare indietro, allora utilizzi il tempo che hai davanti a te per fare tutto quello che non hai fatto prima. Allora inizi a correre.”
Eleonora Daniele ha mostrato tutto il suo affetto per Luigi, il fratello morto, a cui lei era molto legata. La conduttrice ha raccontato che la nascita di Luigi era attesa, era il maschio che la famiglia desiderava ma le cose non sono andate come previsto.
La Daniele ha anche raccontato che quando lei è nata la madre non voleva neanche vederla perchè era un’altra femmina: “Aveva avuto due figlie femmine e poi era nato Luigi, che era autistico. C’era il desiderio di mia madre di avere un figlio maschio che portasse avanti la famiglia. Poi mia zia le ha detto che ero una bella bambina, mi hanno messo in braccio a lei e da allora non mi ha mai lasciato”.