L’incredibile trasformazione di Brittani Fulfer, protagonista di uno degli episodi di Vite al Limite. Ecco la donna in alcuni scatti ercenti.
La storia di Brittani Fulfer
Lei è stata una delle protagoniste del programma di Real Time, Vite al Limite. In questi anni, per 12 stagioni, abbia ascoltato storie davvero difficili dai pazienti arrivati presso la clinica di Houston del Dottor Nowzaradan. Non sempre c’è stato i lieto fine, ma questo è uno di quei casi. Un riscatto, la voglia di riprendersi la propria vita. Quella di Brittani Fulfer è una storia che il grande pubblico ricorda benissimo, ma in questi scatti recenti faticherete a riconoscerla. Fulfer, 32enne di Tualatin nell’Oregon, era arrivata a pesare 274kg: una condizione che non le permetteva nemmeno di spostarsi dal letto. La grave obesità rappresentava un realissimo pericolo per la sua vita.
Il suo percorso con lo staff del Dottor Nowzaradan è stato molto complicato, pieno di insidie e di contraccolpi. La donna, però, dimostrò sin da subito una grandissima tenacia, lodata dallo stesso specialista durante il programma. Nel suo anno di permanenza come paziente della nota clinica di Houston, arrivò a pesare 170kg. Brittani Fulfer ha potuto quindi sottoporsi ad un intervento di bypass gastrico, ma dopo quest’ultimo non si è certo fermata. Anzi, anche lontano dalla telecamere ha continuato il suo duro lavoro. Disse durante la sua partecipazione al programma: “Mangiavo per combattere la tristezza. Voglio essere magra non per una questione estetica ma per riprendere in mano la mia vita e stare in salute”.
Leggi anche ——> Chiara Rabbi e Davide Donadei si sono lasciati? Parla lei, la verità
Leggi anche ——> Fedez chiede a Leone: «Un messaggio per il principino George?», la risposta di Leo spiazza tutti
Brittani Fulfer oggi
Oggi la donna è in gran forma e sui social possiamo vedere alcuni scatti recenti. Fulfer è anche tornata dal Dottor Nowzaradan, che le ha fatto i pubblicamente i complimenti per il risultato raggiunto.
La donna spesso racconta la sua storia di sofferenza ma anche di riscatto, sperando di essere un giorno di ispirazione. Di quegli anni ha dichiarato: “Il cibo era un comfort e mi aiutava a nascondermi dalla realtà. Poi, però, guardandomi allo specchio, l’unica conclusione che riuscivo a trarre era quella che il mio corpo non sarebbe mai cambiato. Quando mi muovevo avevo dolori ovunque: mi sentivo in trappola e soprattutto infelice”.