Alcuni fan storici della fiction Don Matteo non hanno gradito la scelta di sostituire Terence Hill con Raoul Bova.
Il caso di Don Matteo in tal senso può essere emblematico. La fiction ha una struttura “tradizionale” in cui gli eventi narrati nella singola puntata non hanno necessariamente un filo conduttore l’uno con l’altro, ma i personaggi si muovono all’interno di una macro storia, legata principalmente ai rapporti affettivi o a scelte di vita, che dà un senso di progressione narrativa. Nel corso degli anni alcuni personaggi principali ed altri secondari hanno abbandonato il paese di Gubbio e dunque sono scomparsi dalla fiction. Adesso, però, per esigenze esterne dovrà essere cambiato il protagonista.
Un simile cambiamento non rientra nelle scelte di copione per dare un senso di progressione al mondo di Don Matteo, ma è semplicemente legato al fatto che l’attore che lo ha sempre interpretato –Terence Hill– ha comunicato la volontà di non far più parte del progetto. Proprio per via della natura tradizionale della fiction, interamente incentrata sul personaggio di Don Matteo (dal quale prende anche il nome), la sostituzione del protagonista risulta una scelta straniante e per certi versi anche pericolosa.
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C’è chi, come un lettore di ‘Nuovo Tv‘, ha già deciso che questo cambio non ha senso e scrive ad Alessandro Cecchi Paone (autore di una rubrica sulla tv proprio sul settimanale) che avrebbe preferito che la serie venisse a quel punto interrotta: “Avrò forse qualche pregiudizio, ma questa situazione è, per me, inaccettabile: Don Massimo – Così si chiamerà – sarà pure bello, ma non trasmetterà mai le emozioni, belle e rassicuranti, che mi dà Terence Hill”.
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In risposta al lettore, Alessandro Cecchi Paone fa capire di comprendere il perché di una simile posizione, ma lo invita in ogni caso a dare una chance alla fiction, sicuro che gli autori saranno in grado di creare un prodotto di suo gusto: “Raoul è bravo e ringiovanisce il ruolo. In fondo anche nella realtà i sacerdoti non sono più gli stessi, per quello che dicono e come lo dicono. Lasciamolo abituarsi (abituarci) alla novità, sono certo che a fine stagione chi ama il genere si sarà affezionato anche a Bova in abito talare”.