Dopo una stagione vincente alla conduzione del talk Italia Si Marco Liorni presiede la fascia preserale della Rai con il programma di successo Reazione a Catena che va in onda nel periodo estivo da circa 15 anni. Liorni è felice d’essere al timone del divertente quiz che considera una format collaudato amato dal pubblico fedele che lo segue d’anni ma soprattutto da un’ampia platea rinnovata.
Marco Liorni è sicuramente uno dei personaggi della Rai più amati, volto rassicurante e comportamento sempre educato il suo ruolo a Reazione a Catena è molto apprezzato tanto che in questa prima settimana di programmazione ha ricevuto tantissimo affetto, un calore che si aspettava soprattutto perchè il quiz è ben fatto e ben accolto dal pubblico: “Voglio essere sincero, un po’ me lo aspettavo tutto questo calore. Reazione a catena è un gioco che va avanti da quindici anni e oltre al pubblico affezionato molte nuove persone lo scoprono ogni anno.”
Liorni ha anche rivelato che quest’anno nel format ci sono anche delle novità che coinvolgono gli ex campioni, squadre degli anni passati che il pubblico conosce bene: “Quest’anno abbiamo anche diverse novità, come il torneo dei campioni in cui rivediamo all’opera i fenomeni del gioco. Per me condurlo è come essere in un villaggio vacanze.” Insomma condurre Reazione a Catena a Marco Lorni piace molto, non lo vive neanche come un lavoro.
Felice di lavorare anche d’Estate Marco Liorni ha rivelato al settimanale Vero il suo entusiasmo per essere tornato alla conduzione di Reazione a Catena ma non nega d’essere dispiaciuto per l’assenza del pubblico, regola imposta in seguito all’emergenza Coronavirus che ha cambiato molte delle abitudini degli italiani:
“Mi pesa tantissimo non avere il pubblico a Reazione a catena, è inutile negarlo e prenderci in giro, per un conduttore il pubblico è importantissimo” . Infine il conduttore ha rivelato il suo desiderio di condurre un programma che non esiste già, d’essere pioniere di qualcosa d’innovativo in tv: “Qualcosa che parta da zero, amo seguire la nascita dei programmi, non vorrei condurre qualcosa che esiste già”.