La maxi Caduta al Tour de France provocata da una fan a bordo strada è quanto di più assurdo possa accadere: ora è caccia alla responsabile
Una maxi caduta che ha coinvolto gran parte del gruppo sarebbe potuta costare anche qualche vita o qualche grave infortunio dato il numero di ciclisti coinvolti.
È accaduto nella prima tappa del Tour de France da Brest a Landerneau: per gli ultimi chilometri il gruppo ha rallentato per far si che i corridori coinvolti e caduti siano potuti rientrare in gara.
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Caduta Tour de France: cosa rischia la responsabile
Sia durante il Giro d’Italia che durante il Tour De France, troppo spesso si è assistito a manifestazioni di spettatori in cerca di notorietà.
Qualcuno che sulle stra controllate strade ha scritto qualche frase sull’asfalto, qualcuna simpatica qualche altra discutibile.
O qualcuno che si espone troppo, a favore di telecamera mentre arriva il gruppo, con qualche cartello in bella mostra. E proprio questo è accaduto durante la tappa del Tour de France.
A 45 km infatti dalla fine della tappa, la donna ha beccato in pieno Tony Martin che guidava il gruppo di testa; coinvolti tra gli altri anche Vincenzo Nibali e Sonny Colbrelli.
Coinvolto nella caduta quasi gran parte del gruppo
La donna che ha provocato la caduta adesso è ricercata in tutto il paese, innanzitutto per comminarle una multa (e non vogliamo immaginare quanto salata sia), ma è già stata formalizzata una denuncia da parte della Gendarmerie de France contro la persona in questione.
Di fatti, la polizia francese sta chiedendo aiuto anche alla popolazione, affinché venga inviata qualche segnalazione sulla persona in questione che ha creato l’effetto domino, anche verso amici che potrebbero conoscerla.
Basta poco dal voler fare qualche azione simpatica a creare un vero e proprio disastro e troppo spesso si è assistito ad azioni forzate pur di apparire su qualche canale social.
Infatti sono numerosi anche gli appelli degli stessi corridori, che amano particolarmente il supporto dei tifosi ma che troppo spesso hanno dovuto ricordare che il loro posto ideale (anche per la loro incolumità) non è sul ciglio della strada ma al bordo di essa.