La nota criminologa e opinionista di Ballando con le Stelle, Roberta Bruzzone è ricorsa alla chirurgia estetica? Ecco uno scatto prima di divenire un personaggio televisivo.
Uno scatto di diversi anni fa di Roberta Bruzzone
Criminologa e psicologa forense, nel tempo è diventata un volto apprezzatissimo del piccolo schermo. Dal 2017 è opinionista di Ballando con le Stelle. Stiamo parlando di Roberta Bruzzone. Negli anni si sono rincorsi rumors circa il ricorso della nota criminologa alla chirurgia estetica. Alcuni anni fa, Bruzzone finì nelle mire della giornalista Selvaggia Lucarelli. L’attuale giudice di Ballando con le Stelle, pubblicò una foto di Bruzzone di quasi dieci anni prima che diventasse un personaggio noto al grande pubblico. Uno scatto che divise i social. Per alcuni risultava evidente il cambiamento, specie nei lineamenti del voto, per la criminologa, che quindi sarebbe a loro dire ricorsa alla chirurgia estetica. Altri, invece, hanno sostenuto che i cambiamenti fossero dovuti soltanto al passare del tempo e al cambio di look.
Ma cosa pensa Roberta Bruzzone della chirurgia estetica? Di questo, ma anche delle accuse mosse nei suoi confronti, la criminologa ha parlato in un’intervista di qualche tempo fa rilasciata a Repubblica. Ha raccontato: “Ma le sembro rifatta? Solo vitamine e collagene. In più, porto sempre i pantaloni e non giro con le tette di fuori. Ho una vita regolare. Un marito. Una casa con il giardino. Sì, pure gattara. Ma le uniche curve di cui mi vanto sono quelle del cervello”.
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Bruzzone: “La tv spinge alcune donne a cercare interventi chirurgici”
In un’altra intervista rilasciata a Il Giorno, invece, Roberta Bruzzone ha parlato della chirurgia estetica. Ha spiegato: “Il senso di inadeguatezza fisica, alimentata dallo specchio e dai programmi Tv spinge molte donne a cercare interventi di chirurgia estetica sempre più invasivi. La fragilità delle persone, il desiderio di piacere e di piacersi, le spinge a cercare un sedere alla brasiliana o una taglia di seno in più”.
E ancora: “Assistiamo a vere e proprie forme di fanatismo chirurgico, quando gli interventi non bastano mai. Invito i chirurghi a fare un’attenta valutazione delle condizioni psicologiche e psichiatriche delle pazienti”.