Da “mangia spaghetti” a “mangia biscotti” il passo fu breve: la storia del famoso biscotto Danimarca – Svezia mai digerito e mai dimenticato
Dopo l’Europeo del 2000 in Belgio e Olanda, in cui l’Italia si vide battuta al fotofinish dalla Francia, e costretti a subire l’amarezza di una finale persa al Golden goal, ed eliminati dalla Corea del Sud ai mondiali del 2002 con la medesima regola, un’altra sciagura sportiva si abbatté sul paese.
Gli europei del 2004 infatti per il popolo calcistico italiano saranno ricordati sempre come l’europeo del biscotto Danimarca – Svezia. E con quelli attualmente in corso, la memoria a quegli eventi ricade puntuale.
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La nazionale, allenata da Mister Giovanni Trapattoni, arrivò in Portogallo con grande grinta e convinzione, soprattutto dopo l’ultimo europeo e l’ultimo mondiale, fonti di enormi delusioni.
Dopo la partita di esordio finita in malo modo, uno scialbo pareggio contro la Danimarca per 0 a 0, un magistrale colpo di tacco di Ibrahimović, fissò la partita tra Italia e Svezia sull’1 a 1, regalando tutte le condizioni per le quali si preparasse il famoso biscotto tra Danimarca e Svezia. L’Italia era dunque costretta a battere la Bulgaria e sperare nella lealtà di Danimarca e Svezia
All’ultima partita del girone, gli italiani erano chiamati a tutti agli scongiuri del caso. Bisognava innanzitutto battere la Bulgaria e poi appellarsi al senso di lealtà e sportività degli scandinavi. Tutti sentivano il fiato sul collo di un accordo sottobanco, o magari una semplice stretta di mano, ma chiunque ne voleva escludere il pensiero.
La formazione del Trap, con un gol di Cassano allo scadere, riuscì a superare la Bulgaria per 2 a 1 ma la sua esultanza fu frenata dalla notizia proveniente dalla panchina.
Con goal clamorosi, un paio anche goffi e allo scadere, il biscotto tra Danimarca e Svezia era servito. Le due squadre dall’atteggiamento in campo, decisero di non farsi troppo male e portare il risultato verso quel finale che avrebbe garantito a entrambe le squadre la qualificazione il turno successivo, qualsiasi fosse stato il risultato in contemporanea dell’Italia.
Non ci sono prove tangibili di un chiaro e vero accordo ma tutto porta a pensare alla volontà di entrambe le formazioni di non farsi troppo male.
Oggi quindi, ogni qualvolta si gioca un campionato europeo e si incrociano Danimarca o Svezia (con la quale abbiamo un conto aperto anche causa eliminazione al mondiale del 2018) la mente torna inevitabilmente a quella partita che non sarà mai più dimenticata.