Tra i protagonisti del Sogno Azzurro la serie che precede il debutto dell’Italia agli Europei c’è anche Gianluca Vialli ha parlato di se stesso, della sua carriera ma anche della malattia con cui convive da qualche tempo. Il calciatore che ha avuto una carriera emblematica nel mondo del calcio, icona e star di uno sport che fa parte della cultura italiana ha raccontato senza esitazione della sua battaglia contro il tumore.
Vialli, in modo propositivo, considera la patologia di cui è affetto un compagno di viaggio e spera che presto si stanchi di lui: “Si tratta di un compagno di viaggio indesiderato, ma devo andare avanti, viaggiare a testa bassa senza mollare mai, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora per tanti anni.” Il calciatore ha poi affermato quanto sia forte il cancro per questo non va combattuto, è necessario imparare a conviverci e attendere che qualcosa cambi:
“Sono stato un giocatore e un uomo forte e vulnerabile. Qualcuno si può essere riconosciuto con la voglia di fare qualcosa d’importante. Il cancro è più forte di me e se lo combatti perdi” Le parole quelle di Vialli che esprimono appieno la determinazione e la voglia di vivere del calciatore che ha trovato un modo suo per convivere con questa patologia.
Leggi anche —->Fabio Fazio in imbarazzo, ospite tenta di abbracciarlo: la reazione del conduttore
Gianluca Vialli è onorato d’essere indirettamente parte degli Europei, inoltre ci tiene a sottolineare quanto sia importante indossare la maglia azzurra. La Nazionale è molto amata dai tifosi per questo essere parte della Nazionale è un onore ma anche un onere verso tutti gli italiani:
Leggi anche —->Nazionale, Immobile flop. Ma in sua difesa c’è un ex Roma
“Indossare la maglia azzurra e rappresentare l’Italia «credo sia un onere e un onore. Avere il supporto degli italiani è un grande privilegio. Abbiamo il dovere di regalare emozioni, di vincere le partite, ma di farlo trasmettendo valori“. Il calciatore ha poi concluso: “Quando indossi la maglia della nazionale una volta è per sempre, questa cultura va coltivata.”