Spesso i genitori hanno paura di sgridare i figli per timore di incutere loro traumi, ma certe volte è davvero indispensabile. Come rimproverare, allora, un bambino senza traumatizzarlo? Scopriamolo insieme
La crescita di un bambino, il suo modo di agire e la sua educazione, dipendono al 90% da come è stato tirato su dai suoi genitori.
Il rimprovero è un gesto fondamentale ai fini della sua crescita, per fargli capire cosa è giusto e cosa meno, ma soprattutto per insegnargli il rispetto nei confronti delle persone e il valore delle cose.
Succede spesso, però, che i bambini rimangono traumatizzati da determinati atteggiamenti da parte dei genitori. Questo dipende dal tipo di rimprovero, dall’aggressività con cui viene fatto, se c’è dialogo o meno, ma soprattutto se si usa violenza.
Come fare, allora, per rimproverare un bambino senza traumatizzarlo? Ci sono dei consigli da seguire per farlo in modo sano e a sfondo educativo.
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Come rimproverare un bambino senza traumi: le regole
È bene sapere che non è opportuno sgridare un bambino dopo aver “commesso il fatto”. È fondamentale, invece, aver stabilito delle regole, e aver avvisato in anticipo di non trasgredirle.
Il bambino, infatti, deve essere consapevole dell’errore, e soprattutto del fatto che gli era stato avvisato di non farlo. Inoltre, è sempre sconsigliato (tranne in rari casi) usare la violenza, perché questo atteggiamento potrebbe incutergli aggressività nei confronti degli altri, o problemi sociali.
Rimproverare il bambino nel momento giusto
Il bambino deve essere rimproverato nel momento in cui sta sbagliando, affinché la sgridata sia a scopo educativo, e possa capire la “lezione”
Il dialogo è fondamentale nel momento in cui si sgrida un bambino
Dialogare con un bambino dopo averlo sgridato, aiuta a capire ai genitori perché il bambino si è comportato male, ovvero le sue ragioni e viceversa. Il bambino, attraverso le parole si rende conto che ha sbagliato e acquista fiducia nell’adulto.
Per evitare i traumi non bisogna essere aggressivi
È importante che durante un rimprovero, non siamo troppo aggressivi, perché potrebbe incutere nervosismo nei bambini, un nervosismo che può sfociare in maleducazione e disobbedienza.
Anche dire troppo spesso “NO” può scatenare nel bambino ansia, al punto di aver paura addirittura di fare le cose più semplici, come giocare.