Victoria De Angelis, bassista dei Maneskin, in una recente intervista, ha parlato di un periodo molto doloroso della sua adolescenza. Ecco le sue parole.
Il racconto di Victoria De Angelis
Lei è la bassista del gruppo dei Maneskin, vincitore nel 2021 del Festival di Sanremo prima e dell’Eurovision Song Contest dopo. Talento purissimo, energia e bellezza, Victoria De Angelis, ad appena 21 anni, è una delle musiciste più amate dal grande pubblico. Ed è stata proprio De Angelis a suggerire in nome della band: Maneskin, infatti, è un termine danese che potrebbe essere tradotto come chiaro di luna. In una recente intervista rilasciata alla rivista Elle, la giovane romana di origini danesi, ha raccontato alcuni retroscena inediti sulla sua vita privata. Prima di diventare una vera star, la giovane ha rivelato di aver sofferto di attacchi di panico durante la sua adolescenza.
Paure ed insicurezze di cui si è liberata lavorando su se stessa e con l’aiuto delle persone care e dell’immancabile basso. Ha raccontato: “Ero una ragazza spensierata. A 14 anni mi sono ritrovata a non voler più uscire di casa, ho perso un anno di scuola. C’era qualcosa di rotto in me e non sapevo come ripararmi”. E ancora: “Prima me ne vergognavo, ora non ho più bisogno di nasconderlo. Ne sono uscita grazie a una terapia, alla famiglia e agli amici. Ma è comunque da sola che impari a gestire certe voragini”. Conclude la bassista dei Maneskin: “Le cose che mi fanno più soffrire ho imparato a non mascherarle”.
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La musica come liberazione
A sedici anni conosce Damiano David: i due decidono di formare un gruppo. Victoria De Angelis chiede al suo amico di Thomas Raggi di unirsi a loro, mentre, qualche tempo dopo, Nathan Torchio risponderà ad un annuncio su Facebook. Nascono i Maneskin, che hanno aiutato molto la giovane. Come ha spiegato nell’intervista: “Soffrivo di certe rigide distinzioni tra maschile e femminile. A 6 anni avevo proprio il rifiuto per tutte le cose da bambina. Il rock ha incarnato quello slancio di libertà”.
E conclude: “Gli stereotipi ci fanno sentire sbagliati, da piccola mi facevano tanta rabbia. Ora sono più serena, forse perché ho imparato a circondarmi di persone aperte”.