Romina Power negli anni di carriera ha avuto modo di raccontare molte cose della sua vita privata, insieme ai dolori che purtroppo hanno bussato alla sua porta, ma in pochi erano a conoscenza della malattia contro la quale ha dovuto combattere quando era poco più che una ragazza.
L’ex moglie di Albano Carrisi è arrivata in Italia quasi per caso e qui è rimasta costruendo la sua vita, e la sua famiglia accanto al cantante di Cellino San Marco. La vita nella nostra nazione, però, è arrivata alcuni anni prima che Romina Power incontrasse il grande amore insieme al grande successo e la passione per la musica.
In particolar modo, in quegli anni, Romina Power ha dovuto combattere un delicato tipo di malattia che ha deciso di rendere nota solo pochi anni fa.
La permanenza in Italia per Romina Power è arrivata all’improvviso, quando nell’estate del 1964 trascorse molto tempo a Roma nell’Helio Cabala insieme alla madre Linda Christian, la sorella Taryn, l’attore Edmund Purdom e le sue figlie, come la stessa ha raccontato alla redazione di TV Sorrisi e Canzoni.
Quelle settimane per lei sono volate tra momenti di gioco e piccoli spettacoli ecco che viene avvicinata da un signore che le chiede se volesse intraprendere una carriera nel cinema: “Cercavano una ragazza per un ruolo nel film “Ménage all’italiana” di Franco Indovina, con Ugo Tognazzi. Mi fecero delle foto, poi un provino, dopo di che mi offrirono la parte, più un contratto di sette anni. Mia madre accettò che facessi il film, ma senza quel contratto. Avevo 13 anni…”. Il tutto, comunque sia non finisce di certo qui.
Dopo l’esordio nel mondo del cinema, per Romina Power arrivano anche tante altre collaborazioni che le permisero di accrescere la sua notorietà e fare il suo esordio nella musica ancor prima di conoscere Albano Carrisi con la canzone Acqua di Mare in rotazione radiofonica durante l’estate del 1969.
Un successo travolgente e una grande gioia che non ha potuto vivere a pieno, come la stessa ha spiegato durante l’intervista sopracitata: “Ho passato l’estate del 1969 a letto. Avevo preso l’epatite virale dopo un viaggio in Iran. Mi arrivavano gli echi del successo, ma dalla mia finestra, a Roma, vedevo solo un cortile fiorito, scrivevo poesie e componevo canzoni alla chitarra”.