Signora indiscussa della Domenica Mara Venier sta per chiudere la sua, presunta, ultima stagione di Domenica in con un record d’ascolti inaspettato e del tutto meritato. Mara ha ripreso la conduzione del programma solo da qualche anno ed è riuscita a battere la concorrenza grazie alla sua spontaneità, istinto e tanto rispetto per il pubblico che la segue d’anni con affetto. La conduttrice è sempre stata un libro aperto, non ha mai nascoste le sue sofferenze e le gioie che prova oggi soprattutto per i nipoti.
In questi giorni Mara Venier sta presentando il suo libro “Mamma, ti ricordi di me?” prossimo ad uscire in libreria. Al settimanale Oggi Mara si è messa a nudo e ha spiegato in una commovente intervista perchè ha deciso di raccontare il rapporto che ha avuto con la mamma morta nel 2015. Elsa era una donna piena d’amore, entusiasta della vita ma soprattutto ha avuto sempre attenzione per la figlia e per i nipoti: affetta d’Alzheimer la conduttrice ha compreso solo nel momento in cui il genitore non l’ha più riconosciuta che qualcosa stava cambiando.
Mara ha spiegato che la morte della madre le ha causato una forte depressione, per lei era un rifugio, il mezzo per tornare bambina e per essere coccolata: “Lei era il mio rifugio sicuro. Io e mamma avevamo un rapporto simbiotico e adoravo essere figlia, tornare a Mestre nella casa della mia infanzia e dormire nel mio lettino…”. La conduttrice della Domenica ha poi spiegato che nel libro più che parlare della madre racconta se stessa in un modo semplice e sincero.
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La nascita di “Mamma, ti ricordi di me?” non è stata immediata. Mara ha spiegato che ha prima iniziato il testo nel 2016 ma non riusciva ad accettare la morte della madre tanto che prima di guardare alcune sue foto ha atteso il 2020.
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Realizzare il progetto editoriale non è stato per niente facile, Mara ha rivelato che per 4 anni ha abbandonato la stesura per poi riprenderla grazie all’incoraggiamento di Nicola che l’ha convinta che scriverlo le avrebbe fatto bene: “Quando l’ho ripreso mi sono interrotta ancora. Mi devastava tornare a lei. Mi ha convinto soprattutto mio marito Nicola a finirlo: secondo lui poteva essere catartico scriverlo e in parte lo è stato.”