Quando cambia l’ora ed entra in vigore l’ora legale 2021. Come spostare le lancette e le decisioni dell’Europa sull’abolizione
La primavera è arrivata e finalmente se ne sono accorti anche i termometri che puntano dritti verso l’alto. I rigori e il buio dell’inverno sembrano ora più che mai lontani. Ma a segnare il passo, a farci sentire davvero quasi in estate è il cambio dell’ora e l’entrata dell’ora legale.
Il cambio dell’ora è infatti il segno più evidente di essere in primavera e fuori dall’inverno, le giornate più lunghe ci proiettano all’estate, al sole e al caldo e ci fanno pregustare il sogno di un’estate forse quasi normale. L’ora legale 2021, detta anche ora estiva, torna in Italia nell’ultimo weekend di marzo.
Si guadagna un’ora di luce al pomeriggio e nella notte in cui entra in vigore l’ora legale si perde un’ora di sonno. Questo sfasamento orario può avere alcune conseguenze sul nostro organismo. E’ una sorta di jet lag e alcune persone potrebbero accusare parecchi disturbi, dunque è bene adottare qualche precauzione.
Quando entra l’ora legale 2021
L‘ora legale 2021 entra in vigore alle ore 2 delle notte fra sabato 27 e domenica 28 marzo. Gli orologi li dovremo spostare in avanti di un’ora, ossia alle 3. Perderemo così un’ora di sonno, ma guadagneremo un’ora di luce al pomeriggio.
Già adesso, ogni giorno che passa, notiamo come le giornate si sono allungate rispetto all’inverno. A fine marzo il tramonto è alle 18.30. Ed è in quel momento che entra l’ora legale. Le giornate si allungano così di un’ora: il tramonto il 30 marzo sarà infatti alle 19.30.
L‘ora legale 2021 finirà nella notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre quando entrerà l’ora solare: alle ore 3 del mattino dovremo spostare le lancette indietro di un’ora.
Ora legale 2021: come vanno spostate le lancette
L’ora in più di sonno che abbiamo guadagnato con l’entrata dell’ora solare lo scorso ottobre ora la ‘restituiremo’. Nella notte infatti tra il 27 e il 28 marzo 2021 alle ore 2 del mattino dovremo spostare le lancette in avanti di un’ora ossia alle 3.
Questa operazione di regolare gli orologi lo dovremo fare solo sui dispositivi analogici. Per tutti gli altri dispositivi digitale come computer o smartphone non dovremo fare nulla: in automatico l’ora verrà aggiornata.
Abolizione dell’ora legale
Da diverso tempo ormai si parla dell’abolizione dell’ora legale, ma almeno per quanto riguarda l’Italia, e per il momento, non se ne parla. La proposta di eliminare l’ora legale venne avanzata nel Parlamento Europeo da alcuni esponenti dei Paesi del Nord Europa nel 2018, Paesi che vista la posizione geografica sono più che altro svantaggiati dal cambio dell’ora.
Ogni Paese dovette poi esprimere la propria posizione a riguardo per valutare un’eventuale decisione comune e un’eventuale abolizione. L’Italia votò contro l’abolizione, affermando di voler continuare ad avere il doppio orario estivo e invernale. Non ci fu, come è facile immaginare, una posizione unanime, così si fecero diverse ipotesi come quella di dividere l’Europa in due fasce: del nord con la sola ora solare e del Sud con il doppio orario.
Definire un’orario comune, e non troppo variegato fra fusi e ora legale, è infatti indispensabile per permettere un’efficiente servizio di trasporti all’interno dell’Unione Europea. La situazione dell’orario sarebbe dovuta essere discussa alla fine del 2020 e per aprile 2021 si sarebbe dovuti giungere ad una conclusione definitiva.
Ma questi erano i programmi pre-covid. L’arrivo della pandemia ha cambiato ovviamente l’agenda delle priorità e la discussione sull’abolizione dell’ora legale è rimandato a data da destinarsi.
Ora legale perché esiste e dov’è in vigore
L’ora legale ha uno scopo ben preciso: risparmiare energia elettrica. Nasce con questo scopo e tuttora – dati alla mano di Terna, l’ente italiano per la gestione dell’energia – riesce nell’impresa. Il primo a ipotizzare una sorta di ora legale fu nell’ 1784 l’allora presidente degli USA Benjamin Franklin che ipotizzò di spostare le lancette in estate per risparmiare sull’uso delle candele. Ma l’idea non prese piede.
Sarà solo durante la Prima Guerra Mondiale che la camera dei Comuni di Londra decise di adottare il British Summer Time. Altri Paesi, tra cui l’Italia, seguirono l’esempio del Regno Unito consentendo enormi risparmi di energia elettrica.
In Italia l’ora legale venne poi riadottata durante la seconda guerra Mondiale per poi essere abolita. Viene però di nuovo adottata nel 1966 e da allora è sempre rimasta. E’ stata prolungata (da quatto a sette mesi) e dal 1996 l’Italia assieme all’Europa ha deciso per un calendario comune. Tutti i Paesi dell’Unione, Svizzera compresa, seguono le stesse date: dall’ultimo weekend di marzo all’ultimo di ottobre.
Nel resto del mondo ci sono situazioni molto variegate con alcuni Paesi che l’hanno adottata per alcuni periodi anche per tutto l’anno. In generale tutti i Paesi dell’Equatore non l’adottano dato che per la posizione geografica che hanno non ne avrebbero nessun vantaggio. E’ in vigore in Australia e Brasile, ma ovviamente nel periodo opposto a noi trovandosi nell’emisfero australe. E’ presente anche negli Stati Uniti e dura un po’ di più che in Europa (dal secondo weekend di marzo al primo di novembre).