A tre anni di distanza dalla scomparsa di Fabrizio Frizzi, Carlo Conti ha voluto ricordare l’uomo che è stato, l’amicizia che li ha legati con un post sul suo profilo Instagram. Un gesto che ha commosso gli utenti.
Carlo Conti ricorda l’amico Fabrizio Frizzi. Anche Rita Dalla Chiesa si esprime
Carlo Conti e Fabrizio Frizzi sono stati amici, di quelli veri, con a maiuscola. Proprio per questo nobile motivo, Conti ha omaggiato il loro legame, ricordando quanto Frizzi sia stato importante per lui. Sono trascorsi tre anni dalla sua scomparsa a seguito di una malattia che lo ha strappato alla vita, ai suoi affetti. Ma il suo ricordo vive in tutte le persone che lo hanno amato e, ne sono davvero tante. Segno che Fabrizio ha vissuto con gentilezza, amore e passione per la vita. Lo scatto ha ricevuto migliaia di likes e commenti anche da personaggi dello spettacolo, come Rita Dalla Chiesa che ha scritto: “Voi si che eravate davvero amici”.
Carlo Conti: “Io lo chiamavo fratellone mentre lui mi chiamava Babbo Carlo”
Nel corso dello speciale disponibile su RaiPlay di “Ossi di Seppia”, Carlo Conti ha ricordato Fabrizio. “Io non parlo volentieri di quel momento e di quel periodo. Ho deciso di farlo perché è passato del tempo e perché credo sia giusto ci sia un riconoscimento al lavoro, alla forza di Fabrizio. L’amore per il pubblico, per questa grande dedizione e per tutto quello che ha lasciato”. Poi, ha raccontato di quando apprese la triste notizia del malore che colpì Frizzi.”Nel pomeriggio ricevo una telefonata da parte dei miei autori, Emanuele Giovannini e Leopoldo Siano. Mi dicono: “Stavamo registrando una puntata dell’Eredità e Fabrizio si è sentito male”. Mi si è gelato il sangue. Mi raccontano che aveva avuto un primo malore, Fabrizio aveva voluto riprendere e poi si era di nuovo sentito male perciò avevano chiamato d’urgenza l’ambulanza. Quelle ore lì sono state di angoscia assoluta, non si sapeva niente”,
“Fino all’ultimo ha lottato con tutte le sue forze. Durante la trasmissione aveva un’energia fortissima, forse per l’adrenalina, forse per l’entusiasmo, forse per la forza di volontà. Non voleva crollare o mollare. Una determinazione che era per se stesso, per il pubblico, ma soprattutto per la famiglia: per sua figlia Stella e per sua moglie Carlotta”
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Poi ha aggiunto: “Io lo chiamavo fratellone mentre lui mi chiamava Babbo Carlo, perché siamo diventati “babbi”: un po’ grandi, un po’ adulti. Abbiamo condiviso questo fatto con le paure, le preoccupazioni dell’essere un po’ vecchi. Del rapporto con lui, porto alla memoria la sua risata fantastica, che sintetizzava la gioia di vivere. Questa sua aria da bonaccione, bonario. Lui aveva un intercalare: “Ha questi abbraccioni”. Ecco pensate ora quanto questi abbraccioni ci mancano”.