Papà, attore amatissimo dal grande pubblico, e il figlio sta seguendo le sue orme sul piccolo schermo. Li avete riconosciuti? Ecco di chi stiamo parlando.
Padre e figlio, amatissimi dal grande pubblico. Stiamo parlando di Massimo Ciavarro e suo figlio Paolo, nato dal matrimonio con Eleonora Giorgi. Massimo è uno degli attori nostrani più famosi del grande schermo. Ha iniziato la sua carriera, divenendo un vero e proprio sex symbol, con i fotoromanzi del Grand Hotel. Tra la fine anni ’70 e la metà degli anni ’80, gira diverse pellicole che lo renderanno molto famoso: da Sapore di mare 2 a Grandi Magazzini. Per diversi anni si è un po’ allontanato dal piccolo schermo, dedicandosi principalmente alla produzione cinematografica e all’imprenditoria. Inoltre, Massimo Ciavarro, è docente del corso Produzione Cinematografica presso la Luiss di Roma.
Paolo Ciavarro, nel 2016, è entrato a far parte dello staff di Forum, su Rete4, condotto da Barbara Palombelli. Nel 2017, insieme a Stefano De Martino, ha condotto il daytime di Amici su Real Time, mentre l’anno successivo conduce la striscia quotidiana del talent su Canale 5. Il successo arriva con la partecipazione alla quarta edizione de Il Grande Fratello Vip. Si classifica secondo, dietro a Paola Di Benedetto. Ma proprio nella casa incontra la sua attuale compagna, Clinzia Incorvaia. La scorsa estate, ha condotto, con Giulia Salemi e la stessa Di Benedetto, Disconnessi on the road, su Italia Uno.
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Il rapporto tra i due è ottimo e, durante la sua permanenza nella casa del Grande Fratello Vip, Massimo Ciavarro non ha mai fatto mancare il suo sostegno a suo figlio. I due hanno anche partecipato ad un reality insieme, Pechino Express, ma sono stati eliminati nel corso dell’ottava puntata. In una recente intervista rilasciata a Il Giornale, Paolo Ciavarro ha spiegato i suoi sogni per il futuro: “La tv rimane sempre un punto fisso, sogno di condurre una trasmissione sportiva”.
E ancora: “Poi mi piacerebbe tentare la strada del cinema, del resto ho due maestri in casa. Voglio dire però che non sono un raccomandato, come se mio padre avesse chissà quale tipo di influenza. Questo valeva sia quando facevo il calciatore, che ora. Bisogna analizzare le cose razionalmente, soprattutto quando si fanno questi discorsi. Non ne vale la pena prendersela”.