Intervistato dal Corriere della Sera Francesco Totti ha raccontato la sua esperienza di malato di Covid. L’ex capitano dell’As Roma ha contratto il virus a fine Novembre e solo qualche mese prima aveva perso il padre per la stessa patologia, è stato curato a casa ma dopo alcuni giorni doveva essere ricoverato ma non ha voluto, nonostante la sua saturazione preoccupasse anche i medici.
Francesco Totti: “E’ stato un incubo: ci sono voluto 24 giorni per guarire”
Totti ha raccontato d’aver preso il Coronavirus in forma aggressiva, ha capito quanto era grave solo dopo alcuni giorni che i sintomi non accennavano a svanire: per l’ex calciatore sono stati giorni difficili e ora invita tutti a non sottovalutare la pandemia, non è di certo una semplice influenza o per lo meno non lo è stata per lui: “Ci sono voluti 24 giorni per guarire. Ho preso il Covid in una forma abbastanza aggressiva. Mi è stata diagnosticata una polmonite bilaterale.”
Francesco Totti ha poi spiegato d’aver avuto paura e è stato veramente molto dura superare quei drammatici giorni: “Ho avuto febbre a 40°, tosse continua. Mi sentivo stanco e non avevo fame. A un certo punto la saturazione è salita 89-90 e avrei dovuto ricoverarmi ma ho rifiutato. Avevo paura, per quello che era successo a mio padre due mesi prima. Con i farmaci sono riuscito ad uscirne, ma è stata veramente dura”.
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Francesco Totti: “Ero solo a letto, in balia del tempo: non reagivo”
Francesco Totti oggi racconta la sua esperienza sperando di sensibilizzare le persone ad ottemperare al protocollo per evitare il contagio, dopo un anno il virus è ancora in giro ed è molto aggressivo per questo invita a non abbassare la guardia. L’ex calciatore non sa come ha contratto il virus ma insiste nel ripetere che il distanziamento sociale, la mascherina e il continuo lavaggio delle mani sono i primi mezzi per proteggersi.
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Il calciatore ha poi rivelato che tutta la famiglia si è contagiata ma senza eccessive conseguenze: “I ragazzi si sono spaventati, anche loro tutti positivi, per fortuna asintomatici. Ilary, le tate, il giardiniere, tutti. Tutti quelli che mi circondavano l’hanno preso. Non so come sono rimasto contagiato… tra foto, autografi, amici, non sai chi possa essere stato.