Raffaella Carrà nel corso della sua carriera ha cantato l’amore, dimostrando di avere uno spiccato senso matero e impegnata anche in diverse campagne umanitarie dedicate alle adozioni a distanza e non solo. Un lungo percorso di vita nel quale però ha dovuto fate i conti con una mancata maternità.
Il desiderio di diventare mamma, la vita frenetica, il successo e l’arte come aveva sempre desiderato… insieme alla convinzione di avere dalla sua parte tutto il tempo del mondo, ma a quanto pare per Raffaella Carrà così non è stato.
La voglia di avere un bambino e la decisione di vivere la maternità sono stati stroncati dalle parole che il ginecologo ha detto all’artista. Ecco la lunga confessione di Raffaella Carrà.
A riportare il racconto di Raffaella Carrà, un po’ malinconico e un po’ amaro, è stata la pagina social di Che tempo che fa. Qui è possibile leggere le parole dell’artista che racconta come abbia sempre desiderato diventare mamma ma oggi, con il senno di poi, ha capito come un “figlio non si può programmare” come succede con gli impegni di lavoro. La Carrà, ripensando agli anni in era nel pieno della sua carriera confessa: “Avevo trent’anni e le mie giornate susseguivano rapire e concitate tra interviste, prove a teatro, show e musica”.
Nel momento in cui desiderava davvero poter diventare madre, ecco cosa successe: “Quando provai ad averlo, già guardavo con tenerezza i negozi dedicati all’infanzia e immaginavo una stanza dai colori pastello e con una piccola culla al centro. Ma è stata una felicità breve. I mesi passavano e questo bimbo non arrivava. Sono andata dal ginecologo per un controllo e lì ho fatto l’amara scoperta: ormai era troppo tardi”.
Una lunga confessione quella fatta da Raffaella Carrà che ha avuto una vita piena di amore, anche se non è riuscita a coronare il grande desiderio di diventare mamma non avendo fatto caso al tempo che per lei passava velocemente tra arte e successo. Nel racconto ripotato da Che tempo che fa, inoltre, si legge anche: “Ma anche io volevo donare qualcosa di buono come quello che avevo ricevuto nella vita. Così ho riversato tutto l’amore che avevo sui miei due nipoti. Mio fratello, purtroppo è scomparso giovane, così sono diventata una sorta di ‘papà’ più che di zia”.
Il tutto però non finisce qui, Raffaella Carrà continua spiegando come abbia dedicato la sua vita anche alle adozioni a distanza sostenendo bambini in varie parti del mondo, che va a trovare ogni volta che può: “Non dimenticherò mai l’emozione che ho provato quando sono stata in Guatemala a incontrare Luis, che allora aveva otto anni. C’era la madre e un altro fratellino che subito mi si è stretto al grembo”. L’arista, infine, conclude affermando di aver colmato quel vuoto dentro circondandosi d’infanzia e vivere così una vita piena di amore, insieme a una versione di sé che lei definisce “più pacata, razionale e paziente”.