Testo e tante curiosità del brano 4 marzo 1943, del grande Lucio Dalla. Dalla censura al successo: tutto quello che c’è da sapere.
Uno dei singoli più amati e conosciuti dal grande pubblico. Stiamo parlando di 4 marzo 1943, dell’indimenticato Lucio Dalla. In occasione del 78esimo anniversario della nascita del grande cantante bolognese, sul palco dell’Ariston, il gruppo Negramaro suonerà proprio il grande singolo. Dalla presentò proprio al Festival di Sanremo del 1971 questo brano, arrivando terzo, dietro ai Ricchi e Poveri e ai vincitori, Nada e Nicola di Bari. Allora il cantante si presentò in coppia con L’Equipe 84. Dalla cantò per la prima volta il brano l’anno precedente, a Bologna, presso il Teatro Duse.
Il singolo è stato scritto da Paola Pallottino, all’epoca poetessa alle prime armi, oggi docente di Storia dell’Illustrazione presso il Dams di Bologna. Pallottino, in un’intervista rilasciata ad Avvenire qualche tempo dopo, disse che il brano Gesùbambino voleva essere un suo ideale risarcimento a Dalla perché era rimasto orfano dall’età di 7 anni. Già perché era questo il titolo originale del brano, ma fu giudicato irrispettoso e venne censurato. Fu il maestro Ruggero Cini a cambiarlo nell’attuale 4 marzo 1943, data di nascita di Dalla.
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Anche alcune parti del testo furono cambiate, condizione fondamentale per poter partecipare al Festival. La frase: “Mi riconobbe subito proprio l’ultimo mese”, venne cambiata in: “Mi aspettò come un dono d’amore fino dal primo del mese”. Invece, la frase: “Giocava alla Madonna con il bimbo da fasciare”, venne cambiato in: “Giocava a far la donna col bimbo da fasciare”. Un’altra frase cambiata è stata: “E anche adesso che bestemmio e bevo vivo, per ladri e putt**e sono Gesù bambino”, con: “E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù bambino”.
Il singolo è sulle note di una ballata popolare da cantastorie, con quattro strofe introdotte dal violino di Renzo Fontanella. Il 45giri fu un vero successo: sulla copertina c’è uno scatto del porto di Manfredonia, luogo dove Dalla trascorreva le vacanze da bambino. La freccia indica il palazzo dove il cantante alloggiava con la madre. Contrariamente a quanto si pensa, il brano non è autobiografico e parla di una ragazza madre che ha un bambino da un soldato alleato nel pieno della guerra.