Grande e inaspettata gioia per la famiglia di Paolo Bonolis per la proclamazione a beata di una delle zie del conduttore. La notizia è stata commentata anche dal presentatore alle pagine della rivista Oggi, regalando dei ricordi dell’amata zia.
Della famiglia d’origine di Paolo Bonolis conosciamo i racconti che il conduttore ha rilasciato in merito ai genitori con il quale ha sempre avuto un bellissimo rapporto fin da subito, come lo stesso ha raccontato anche nel suo libro Perché parlavo da solo.
Oggi a catturare l’attenzione mediatica troviamo il processo di canonizzazione e beatificazione di un membro importante della famiglia del conduttore, ovvero zia Adele.
Il rapporto con la fede …
Paolo Bonolis nel corso della sua carriera ha avuto modo di parlare in diverse occasioni del rapporto con la fede, come successo anche diverso tempo fa in un momento di confidenza con la redazione di Oggi .
Il conduttore, senza mezzi termini, parlando della sua vita e appunto il rapporto con la fede ha dichiarato: “ Ho fatto le scuole dai preti, che mi hanno insegnato il Padre nostro, l’Ave Maria, il Gloria al Padre e tutte quante queste cose qua. Le preghiere mi danno l’idea di poter aprire una porta, rivolgermi con gratitudine a qualcuno e salutare tutte quelle persone che sono passate attraverso la mia vita e adesso non ci sono più ”. Rivelazioni queste che assumono un significato molto importante in questi giorni dopo la proclamazione della zia come Venerabile, e quindi beata.
La zia Venerabile di Paolo Bonolis
Paolo Bonolis ha parlato della zia Adele, proclamata Venerabile da Papa Francesco lo scorso 21 gennaio, in una nuova intervista al settimanale Oggi ha commentato così la notizia: “ Serve un miracolo? Come un coniglio bianco che salti fuori all’improvviso? E allora auguro alla zia di farlo. Per me, il miracolo è nelle sue opere ”.
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Durante l’intervista in questione, Bonolis è tornato a parlare della sua fede e rilasciando anche un ricordo su zia Adele : “ Sono agnostico: mi rivolgo all’impalpabile. Ma non lo invoco e non lo prego, diciamo che provo solo a salutarlo- ha aggiunto . “Nella noia dei pomeriggi, io giocavo a uccidere lucertole… la zia me il ricordo che mi riprendeva: ‘Non si fanno queste cose’. Per il resto era sempre pacata, sorridente. Gentile e mai banale, impossibile farla arrabbiare ”.