Il rapporto tra genitori e figli è unico ma spesso complicato, ma imparare alcune abitudini e fare certi gesti possono aiutarvi a costruire un rapporto sano, basato sulla fiducia e il rispetto.
Arrivare con un figlio adolescente ribelle, un po’ tormentato, che non segue mai le regole che gli date e con il quale discutete spesso e che altrettanto spesso mente, non né un caso né una sfortuna. E nemmeno voi avete fatto qualcosa di sbagliato con loro, semplicemente gli avete insegnato cose e lo avete fatto nel modo in cui è stato insegnato a voi. I genitori altro non sono che figlia a loro volta; non è sempre facile, anzi non lo è per niente esserlo: le pressioni, gli impegni e le scadenze di tutti i giorni ci distraggono e ci caricano di stress facilmente. Siamo umani ed è già tanto quando riusciamo a portare a termine i compiti basilari nostro pane quotidiano: dare da mangiare ai figli, accompagnarli a scuola e alle attività pomeridiane, controllare se hanno fatto i compiti, metterli a letto ad un’ora decente. Ma un figlio non è solo un concentrato di responsabilità, è soprattutto amore senza riserve. Un sottile filo rosso vi lega per la vita, trattateli con rispetto fin da subito, quando ancora sono nel grembo. E’ importante che siate presenti non solo fisicamente ma anche con la mente e lo spirito quando siete con i vostri figli – qualcosa in più su chi è vostro figlio o un’altra persona lo rivela il test della porta –perché ricordate che infanzia e adolescenza non sono condizioni eterne, e prima che possiate rendervene conto, li ritroverete giovani adulti pronti a spiccare il volo altrove. Potreste rimpiangere quelle giornate in cui, con i lego in mano ti chiedeva di giocare ma eri impegnato a vincere le avversità delle vita o a puntare sempre più in alto. Abbassate la testa mamma e papà, e guardate quegli scriccioli , più o meno grandi, che vi girano intorno e che vi somigliano tanto. Leggendo l’articolo vi renderete conto come a volte basta una mano sulla spalla, per farli sentire forti e protetti. Scoprite quali gesti e quali abitudini è meglio adottare per costruire un rapporto sano con i vostri figli.
Gli studiosi ricordano che per avere un rapporto sano abbiamo bisogno di cinque interazioni positive per ogni interazione negativa. Quindi il tempo che passiamo a riprendere i nostri figli, correggendoli, criticandoli, rimproverandoli, lo dobbiamo poi moltiplicare per cinque azioni positive ei loro riguardi. E sì, ricordatevi di gratificare i vostri figli.
Dedicate del tempo quotidiano a ciascuno dei vostri bambini, almeno 15 minuti ciascuno. Organizzate le vostre giornate in modo da avere questo tempo libero, rafforza il legame, costruisce e fissa nella mente ricordi di condivisione, è crescita; ci si impara a conoscere così: vivendosì. E non date per scontato di conoscerlo in tutte le sue sfaccettature, crescendo cambierà, com’è normale che sia, Alternate i giorni: quelli in cui è vostro figlio a decidere cosa fare e quelli in cui siete voi a decidere. Nei vostri giorni evitate le attività e concentratevi sul legame con vostro figlio: attenzioni, contatto fisico, giochi e
Secondo la psicologa Virgina Satir “abbiamo bisogno di 4 abbracci al giorno per la sopravvivenza, 8 di manutenzione e 12 abbracci al giorno per crescere” . Impegnativo, ma ci si può provare. E ‘sufficiente iniziare dal mattino, al risveglio dei bambini, e concludere al momento della buonanotte. Oltre agli abbracci vanno bene anche altri tipi di contatto: una carezza, una pacca sulla spalla, una strofinata alle spalle. Importante è stabilire un contatto visivo e sorridere. Con i bambini più grandi e con gli adolescenti è più complesso.
Nel rapporto tra genitori e figli è importante la dimensione del gioco. Giocare, ma anche ridere e scherzare crea complicità, empatia e quindi maggiore connessione. Attività che stimolano la produzione di endorfine e ossitocina, ormoni che ci fanno sentire meglio. Ridere aiuta i figli a superare l’ansia della giornata. Il gioco, poi, aiuta i bambini e essere più collaborativi con i genitori.
Quando non siete di corsa per qualche appuntamento o scadenza, cercate il più possibile di rallentare i ritmi e assaporare il tempo con i vostri figli. Specialmente la sera prima di andare a dormire, quando non vi corre dietro nessuno. I piccoli momenti insieme durante la giornata cercate di viverli appieno utilizzando quei pochi minuti di tempo in più nel fare una cosa, come annusare qualcosa di buono prima di rimetterlo in frigo, aiutare il vostro bambino a lavarsi le mani. Fermarsi per ascoltare la sua risata. Guardate sempre i vostri figli negli occhi e cercate di vivere questi piccoli momenti solo i vostri nel modo più intenso possibile.
Quando vi parla guardatelo, abbassate il volume della radio, del televisore. Il messaggio che deve arrivare è che quello che ha da dire ti interessa, è importante; interagisci e condividi tue esperienze simili. “Anche a me è capitato …” lo aiuterà a sentirvi più vicino e simile a lui, non come quella montagna inarrivabile quale crede voi siate. Quando interagite con i vostri figli spegnete i dispositivi elettronici, come cellulari, tablet, ma anche computer e tv.
Lasciate liberi i bambini di esprimere tutte le loro emozioni, è forse la cosa più importante di tutte. Semmai intervenite su quelle negative, senza perdere la pazienza e offrite loro ascolto e comprensione, aiutateli a smorzare la rabbia. i vostri problemi non sono più importanti, il vostro stress e le vostre delusioni non sono più grandi. Ricordate che vostro figlio sta costruendo il suo mondo, attraverso prime esperienze. Cercate di capire come si sentono e perché, siate comprensivi ed empatici. Dargli comprensione e ascolto, in momenti così, li farà sentire meglio. Se voi ci siete e ci siete sempre stati, vorranno farlo anche loro.
Ascoltare ed entrare in empatia, vi permetterà di vedere le cose dal punto di vista dei vostri figli e offrire soluzioni migliori ai loro dubbi o problemi, ma soprattutto vi aiuterà a capire l’origine di certi comportamenti.
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Quando è l’ora di mettere i bambini a letto, fermatevi un po ‘di tempo con loro. Raccontategli una favola, parlate della giornata passata, scherzate, fatevi loro le coccole e cercate di capire quali emozioni hanno governato la sua giornata; se c’è qualcosa che li preoccupa, se sono contrariati per qualcosa che è successo a scuola. Non risolvere i loro problemi subito, l’importante è che ascoltiate e capiate come si sentono, ed eventualmente rassicurarli.