Fortuna o sfortuna, mito o storia, semplici superstizioni o frammenti di realtà? Cosa si nasconde dietro un piatto di lenticchie? Perché mia nonna butta il sale dietro la schiena? Ecco come la superstizione si è seduta a tavola …
L’Italia è una terra ricca di tradizioni e credenze popolari, dove tutto ciò che ha a che fare con il cibo diventa passione e mito. Da buone menti creative quali siamo, nel corso della storia abbiamo caricato di significato e poesia anche la nostra tavola ei cibi che l’accompagnano. Non sorprende quindi come molte delle storie superstiziose italiane e delle leggende siano legate al cibo. I p rotagonisti sono gli i ngredienti comuni della cucina e il modo in cui ci si comporta intorno ai fornelli ea tavola, in base alla loro storia. Ci sono cose che vanno fatte con il cibo e altre no – come per esempio non bere mai il caffè in aereo – e sono tutte ugualmente cariche di significato. La tradizione e le leggende culinarie si spingono anche oltralpe,noi oggi vi parleremo di quelle più popolari nella nostra bella Italia.
Il numero tredici è considerato sfortunato in molti paesi, al punto che alcune compagnie aeree evitano la tredicesima fila sui loro aerei, mentre molti hotel nel mondo non hanno un tredicesimo piano. Questo è un po ‘meno vero in Italia, dove il numero più sfortunato di tutti è normalmente diciassette, a mano che non si tratti di tredici persone sedute a tavola. Questo guardare al tredici come a un numero sfortunato è legato alla storia dell’Ultima Cena e al tradimento di quella notte, quando il Giuda, il tredicesimo apostolo lo consegnò alla morte con un bacio. Alcune persone credono che sfidare la sorte, sedendosi in tredici, porti alla morte nei giorni seguenti di uno dei commensali. Ora, va bene essere superstiziosi , ma così è un po ‘troppo.
Fin dalla notte dei tempi il sale è sempre stato protagonista di tantissime credenze popolari, alcune vive ancora oggi. Avete mai visto vostra nonna gettarsi alle spalle 3 pizzicate di vendita? Sono il disincanto immediato dal malocchio . Anche se cade a terra, è segno di sfortuna, e nel caso scivoli il rimedio è sempre quello della nonna. Ma perché questa credenza?
Fin dai tempi degli antichi romani, il sale era considerato merce rara e speciale, tanto che i soldati erano pagati con questo ingrediente. Infatti, la parola salario deriva proprio da questo e significa: “razione di sale”. Fin dalla notte dei tempi il sale è sempre stato protagonista di credenze popolari, vive ancora oggi. Avete mai visto vostra nonna gettarsi all spalle 3 pizzicate di sale? Se non le avete mai chiesto il perché ve lo spieghiamo noi. Servire ad annullare il malocchio. Anche se cade a terra, è segno di sfortuna, e nel caso in cui si è verificato un incidente il rimedio sempre quello della nonna. Ma perché questa credenza?Fin dai tempi degli antichi romani, il sale era considerato merce rara e speciale, tanto che i soldati erano pagati con questo ingrediente. Infatti, la parola salario deriva proprio da questo e significa: “razione di sale”. Greci uso il sale anche per “mandare via” un ospite indesiderato, spargendolo dietro la persona sgradita. Secondo il popolo ellenico, infatti, questo servirà a vedere l’ospite prendere e andare via dopo poco. E sfido io, restereste a casa di qualcuno che vi butta il sale dietro?
Il malocchio, ovvero il potere dello sguardo, è una tradizione antica e radicata in tutto il mondo. In Italia, è soprattutto radicato nel meridione e toglierlo è prerogativa delle donne e di altri due protagonisti: l’acqua e l’olio. Secondo la tradizione, attraverso dei riti e delle formule si prepara un piattino con dentro l’acqua. Dopo aver caricato il piattino dell’energia sacra del rito, si procede col mettere dentro qualche goccia d’olio con il dito.
A questo punto, l’olio rivelerà se la persona in questione è stata colpita dal malocchio o no, in base alla larghezza della chiazza d’olio in acqua; più si allarga più il malocchio è vecchio è difficile da togliere. Questi riti resistono nel sud Italia ei loro segreti vengono tramandati solo durante la notte della vigilia di Natale.
Versare l’olio è indice di grande sfortuna, il rimedio è il sale che andrà versato sul luogo della ‘sciagura’. Questa credenza popolare è legata al costo del prodotto che, soprattutto nel passato, non era alla portata di tutti, quindi, se capitava di perderne un po ‘la cosa veniva percepita come molto negativa.
Il vino invece gode di tutt’altra fama. Infatti, versare accidentalmente del vino è considerato segno di grande fortuna, ecco perché i temi se capita lo tamponiamo con le dita dietro le orecchie come se fosse un profumo. Attenzione però a versarlo nel bicchiere “come un traditore” (come si dice a Roma), ovvero col dorso della mano rivolto verso il basso! Da dove viene questa credenza? Direttamente dal Medioevo. Chi, in quel periodo, versava il vino con il dorso della mano rivolto verso il basso, poteva tranquillamente mettere, assieme al vino, del veleno furbamente nascosto dentro l’anello.
Il pane era un altro alimento prezioso e sacro, tanto che se cadeva a terra, doveva essere baciato prima di metterlo in tavola; un’abitudine ancora viva in molti paesi, specialmente quelli del meridione.
Servire il pane capovolto, poi, sembra essere un segno di disprezzo e malaugurio, e avere in tavola una pagnotta capovolta è un gesto di cattivo gusto. Si dice che queste credenze siano legate alla figura del boia che, sicuramente per la sua professione, non godeva di una buona fama. Quindi sembra che i fornai, in segno di disprezzo, servissero loro il pane capovolto.
Ci sono molte storie superstizioni che riguardano le uova. In alcuni paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti, alcuni credono che quando si cuociono torte con le uova, si ottengono i migliori risultati se si prepara la pastella all’alba e non si dovrebbero gettare i gusci d’uovo finché non si è terminata la cottura. Alcune persone credono che se trovi due tuorli quando apri un uovo, avrai molti figli. C’è anche un’altra superstizione che è stata tramandata fin dal Medioevo: d urante la cottura dovete ricordarvi di schiacciare completamente i gusci d’uovo prima di gettarli via perché la metà dei gusci potrebbero diventare dimora del diavolo, e schiacciandoli eviterete eventuali le disgrazie che ne derivano.
fa benissimo mangiare le lenticchie, la scienza ce lo conferma, ma pare che facciano ancora più bene durante la notte di Capodanno quando si trasformano nel rendimento finanziario che avremo a fine anno: più ne mangi e più denaro avrai durante l’anno entrante. E questa è proprio una tradizione comune a tutto il territorio italiano. Questa è una credenza targata SPQR, direttamente dall’antica Roma. P er l’arrivo del nuovo anno infatti, i romani erano soliti donarsi una borsa di cuoio colma di lenticchie che, secondo il mito, si trasformerebbero in monete l’indomani. Soldi o no, le lenticchie sono legumi salutari e anche molto buoni, continuate a mangiarle anche se non vedrete fiorire le vostre finanze.
Altra usanza comune a molte regioni italiane è quella di mangiare 12 chicchi d’uva, possibilmente nera , durante l’ultima notte dell’anno. Questa pratica investirebbe di fortuna e ricchezza tutti e 12 i mesi dell’anno.
Anche l’aglio è un potente amuleto contro gli incantesimi. Secondo antiche credenze diffuse in tutto il territorio italiano, mangiare uno spicchio d’aglio a stomaco vuoto porta fortuna, oltre a far bene alla salute, viste le sue notevoli capacità. In Grecia, la parola stessa (l’aglio è skórdoin greco) porta fortuna, ed è consuetudine appendere una testa d’aglio in ceramica in casa per protezione e buona fortuna. In Polonia, invece, si mangia uno spicchio d’aglio pronunciando la parola ‘serpente’ in presenza di bambini per scongiurare la sfortuna legata al rettile. (Continua)
Altri alimenti investiti da un’aurea di superstizione e leggenda sono: i fagioli ei trifogli notoriamente noti come portatori di fortuna; l ‘ alloro che allontana i litigi familiari; il basilico che può essere un rimedio contro il malocchio e il rosmarino portatore di gioia. Anche il peperoncino è usato ancora oggi contro il malocchio e, in passato, anche contro l’infedeltà: una donna che sospettava il marito l’avesse tradita, poteva avvalersi dell’aiuto di due peperoncini da mettere sotto il materasso, qualora avesse avuto intenzione di riconquistarlo.