Patty Pravo è una delle artiste italiane più apprezzate al mondo. Voce suadente, personalità eclettica è un’ icona di stile.
La carriera di Patty Pravo è costellata di successi. Cantante ed interprete eccezionale ha saputo distinguersi sin dagli esordi per bellezza e bravura. Oggi l’artista conserva il suo fascino immutato è, ancora straordinariamente bella. Eccola in versione acqua e sapone, semplicemente incantevole. Il tempo non l’ha cambiata, Patty resta una delle donne più sensuali del panorama musicale italiano, oltre che una delle migliori in assoluto. In molti hanno messo in discussione la sua “naturalezza” sospettando che abbia ricorso alla chirurgia estetica. Un dubbio che ha generato non poche polemiche, dalle quali però l’artista non si mai lasciata turbare.
Patty Pravo è una donna intelligente, autonoma e anticonformista. Le regole, non le sono mai piaciute troppo, come le etichette e tutto ciò che è imposto. Una donna forte che ha viaggiato molto e sola ha girato il mondo. Lo ha raccontato nel corso di un’intervista per il Corriere Della Sera:”Sul passato, mi ricordo a decenni. So guardare non dico avanti, ma solo al momento. Vedo cosa mi va e, se voglio stare tranquilla, stacco e mi faccio un viaggio da sola”.Poi aggiunge:”Ho anche fatto la traversata atlantica in solitaria. Dalla Spagna, ho beccato gli Alisei e in due settimane ero arrivata. Ne ho parlato con Giovanni Soldini e non si capacitava di come fossi viva, perché lui va super organizzato, io ero partita terra terra”.
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Quando le è stato chiesto se le fosse piaciuta la transoceanica, ha risposto:” Sono quasi crepata dalla noia: dovevo solo tenere su le vele. I viaggi da sola li ho imparati, poco più che ventenne, negli anni 70, perché, al Cairo, seduta sotto la Sfinge, sono diventata amica di un cammelliere vecchiotto. Mi ha passato una canna, mi ha insegnato i cammelli, mi ha portato nelle oasi. Da lì, ho iniziato ad andarmene per deserti da sola. A Taroudant, in Marocco, arrivo, scendo dal cammello, trovo Yves Saint Laurent e scopro che si cenava in abito da sera. Negli 80, mi sono unita ai tuareg: tre mesi per prendere il sale nell’oasi di Bilma, in Niger, e tornare»