Luigi Tenco si tolse la vita il 27 gennaio di 54 anni fa. Quel giorno se ne andava uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana.
Il suicidio di Luigi Tenco
Il 27 gennaio del 1967, a soli 29 anni, il cantautore piemontese Luigi Tenco, viene trovato senza vita. Fu un episodio che sconvolse l’Italia, sia perché Tenco era già famosissimo al tempo nonostante la sua giovane età, e poi perché avvenne durante il Festival di Sanremo. Qualche ora prima, verso mezzanotte, il cantante in coppia con Dalida, si era esibito sul palco dell’Ariston, con la canzone Ciao Amore Ciao. I due, però, vennero eliminati. Secondo le indagini dell’epoca, dopo l’esibizione, Tenco si ritirò nella sua stanza presso l’Hotel Savoy di Sanremo.
Alle ore 2:10 del mattino del 27 gennaio, Tenco venne trovato senza vita nella stanza 219. Ad avvertire per primo i soccorsi – convinto di un malore – era stato il suo amico Lucio Dalla. Ma Tenco, utilizzando una propria pistola regolarmente detenuta, si era tolto la vita. Accanto al suo corpo un biglietto con su scritte queste parole: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi”.
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La carriera di Luigi Tenco
Nato a Cassine, in provincia di Alessandria, Luigi Tenco si trasferì con sua madre e suo fratello a Genova in tenera età. Sin da giovanissimo mostra un’incredibile predisposizione per la musica: impara in poco tempo a suonare pianoforte, clarinetto, chitarra e sassofono. Nel 1959 si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche, lasciata dopo pochi esami per dedicarsi totalmente alla musica. In quegli anni conobbe un giovane Fabrizio De Andrè, il quale, in occasione della sua morte, gli dedicherà il singolo Preghiera in gennaio.
Inizio a suonare con Gino Paoli e poi per Claudio Lolli. Trasferitosi a Milano per seguire il suo sogno, diviene amico intimo di Ornella Vanoni, Sergio Endrigo e Piero Ciampi. Negli anni ’60 raggiunge il grande successo con diversi grandi singoli, come Cara maestra, Vedrai, vedrai e Un giorno dopo l’altro. Conobbe in quegli anni Dalida, con la quale ebbe una relazione molto chiacchierata. Troppo presto, la voce e la penna di Tenco si spense.