L’infanzia, il rammarico di non aver studiato, ma anche la gratitudine per una carriera strepitosa. Ecco le parole di Adriano Celentano.
Lui è uno dei più grandi e amati artisti italiani. Ha attraversato quasi tre generazioni, tra musica e cinema, fino a diventare una leggenda vivente. Adriano Celentano, però, come ha raccontato in una recente intervista, non si aspettava da giovane che avrebbe avuto questo successo. Non si aspetta, insomma, che sarebbe diventato per tutti gli italiani Il Molleggiato, colui che ha anticipato stili e mode, non solo musicali. Ha infatti spiegato: “Mi aspetto di saltellare ancora un po’. Ma sono circa vent’anni che dico di essere nella fase discendente e penso all’altra vita. Da questa vita non mi aspetto altro, per l’altra ho dei progetti. Mi sono pentito di non aver studiato quando potevo”.
E ancora: “Adesso mi piace studiare, una volta no. Magari adesso sarei un uomo diverso, con la cravatta. Mai mi sarei sognato di cantare, pensavo di fare l’orologiaio tutta la vita”. In molti infatti conosco la mitica Via Gluck – numero 14 a Milano – dove Celentano è nato e cresciuto. Quella Via Gluck resa immortale in uno dei suoi più famosi pezzi.
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Non tutti sanno però che Il Molleggiato ha lasciato la scuola dopo aver completato le elementari. Dopo aver fatto diversi mestieri, diventa apprendista orologiaio in una bottega di Via Correnti a Milano. Tutt’oggi Celentano si diletta con gli orologi antichi, passione che abbiamo anche visto nella serie animata Adrian. Ma cosa pensa, all’età di 83 anni, Celentano della felicità? “Dobbiamo essere consapevoli del fatto che non esiste la felicità. Non so, se uno vive ad esempio centocinquant’anni, io penso che le dosi di felicità vissute saranno il 10%, quando va bene”.
E concludere: “Se uno è consapevole di questo, allora ti devo dire che non mi manca niente. Si sa che ogni cosa, ogni felicità, ogni godimento che puoi ottenere è sempre preceduto da un lavoro, da una costanza che bisogna avere: se non la produci, la felicità non ti viene a cercare “.