Lei è stata la vincitrice della tredicesima edizione del talent Amici , nonché una delle voci più amate della nuova generazione. Ecco di chi stiamo parlando.
Volto vispo, in posa da danza: lei è Deborah Iurato , cantante vincitrice della tredicesima edizione del talent Amici , condotto da Maria De Filippi. Un post pubblicato da una fanpage dell’artista che ha fatto il giro del web, per una delle più talentuose cantanti della musica italiana. Ragusa doc, classe ’91, Iurato ha debuttato nel 2014 ad Amici , anno in cui ha pubblicato il suo primo album. Nella stessa estate ha lanciato il suo singolo di successo Danzeremo a luci spente . La sua carriera, dopo la vittoria ad Amici , decolla: è ospite di alcuni concerti di Fiorella Mannoia e di Alessandra Amoroso.
Non solo: nel 2015 ha aperto il concerto di Lionel Richie a Milano. Mentre nel 2016 ha partecipato al Festival di Sanremo con il singolo Via da qui , in coppia con Giovanni Caccamo, classificandosi in terza. Nel 2016 arriva un altro trionfo: è lei infatti a vincere l’edizione di Tale e Quale Show , su Rai Uno. Da allora ha voluto prendersi un periodo di pausa per poter lavorare al suo nuovo album, uscito lo scorso dicembre. E ‘stato anticipato dai singoli Ma cosa vuoi? e Voglia di gridare.
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In una recente intervista, la cantante ha parlato del suo periodo di pausa e del recente ritorno. Ha raccontato: ” Sto focalizzando al momento tutte le mie energie in questo nuovo percorso dando sfogo anche alla scrittura. E ‘qualcosa che sta avvenendo pian piano perché devo confessarti che all’inizio non pensavo di cimentarmi nella scrittura delle canzoni. nuova dimensione. Mi piacerebbe tantissimo poter racchiudere le mie parole e le canzoni in un disco “.
E su Amici : ” Ho un ricordo bellissimo. Amici è stata un’esperienza che porterò per sempre nel mio cuore. Devo ringraziare Maria e tutti coloro che lavorano nel programma perché hanno trasformato la mia più grande passione in un lavoro. Mi ha regalato una maggiore consapevolezza e mi ha fatto crescere. Non pensavo davvero potesse accadere tutto quello che poi si è avverato “.