Come è nato il Blue Monday e perché oggi è il giorno più triste dell’anno
Com’è il Blue Monday nel pieno di una pandemia? Ancora più triste del solito. Oggi, ovvero il terzo lunedì di gennaio, è stato eletto giorno più triste dell’anno. Questo perché con le feste di Natale ormai passate, il lungo inverno ancora davanti, le vacanza lontane e il clima freddo e piovoso, sembra davvero che non ci sia motivo per stare tanto allegri, soprattutto di lunedì.
E sebbene questa elezione si basi su un’equazione non troppo scientifica di un professore dell’Università di Cardiff, sui social l’idea del Blue Monday riscuote molto successo. D’altronde c’è da dire che arriviamo preparati a questo appuntamento con la tristezza visto che abbiamo passato pressoché un intero anno nella depressione, il 2020 infatti è stato il Blue Year!
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Perché oggi è il Blue Monday
Un accademico dell’Università di Cardiff in Gran Bretagna, lo psicologo Cliff Arnall, nel 2005 si è messo a lavoro per stabilire il più scientificamente possibile quale fosse il giorno più triste dell’anno. Ha creato dunque un’equazione che potesse esprimere questo valore inserendo come variabili la temperatura media, i giorni dall’ultima busta paga, i giorni fino alla prossima vacanza, il numero di serate passate a casa, il numero di ore di sole medie. Il risultato sarebbe dunque il terzo lunedì di gennaio.
A Gennaio infatti ci si troverebbe più poveri per i soldi spesi durante le feste di Natale, le vacanze sono ancora molto lontane, il tempo è decisamente brutto – almeno nel nostro emisfero – con pioggia e freddo.
La verità sull’origine del Blue Monday
E’ chiaro però che questa teoria del giorno più triste dell’anno faccia acqua da tutte le parti. Tanto che l’origine del Blue Monday sarebbe tutta una trovata pubblicitaria. Il canale Sky Travel nel 2005 aveva bisogno di qualcosa per tirare su un settore, quello del turismo, che a gennaio è decisamente fiacco. Dunque ha pensato di puntare sul concetto ‘a gennaio sei ovviamente triste, tirati su con un vacanza’. E per rendere credibile questo concetto ha arruolato uno psicologo.
Tempo dopo lo stesso Arnall ha criticato il Blue Monday e un suo collega di Università il dottor Dea Burnett ha bollato l’equazione come insensata e priva di fondamento scientifico. Forse nessuno si aspettava che una trovata pubblicitaria diventasse un fenomeno del genere.
Eppure Arnall non si è fermato lì. Ne ha creata un’altra di equazione per aiutare le agenzie di viaggio per capire quando le persone sono più propense a prenotare un viaggio (a gennaio sembrerebbe) e per un’azienda di gelati ha stabilito invece il giorno più felice dell’anno, che per la cronaca è a giugno.