Guillermo Mariotto nel corso della sua carriera ha sempre fatto parlare di sé per il grande talento nella moda, ma anche per i tanti ‘zero’ dati durante la competizione di Ballando con le Stelle. A tenere banco nel mondo del gossip troviamo una passata confessione fatta dallo stilista in merito alla triste retroscena circa la malattia che l’ha colpito diverso tempo fa.
Lo stilista e giudice di Ballando con le Stelle ha sempre mantenuto un certo riserbo sulla sua vita privata, evitando che i riflettori della cronaca rosa fossero costantemente accessi appunto sulla sua quotidianità. Il percorso ce Mariotto ha fatto e continua a fare a Ballando con le Stelle ha permesso al pubblico da casa di conoscere meglio lo stilista, ma la confessione scioccante circa la sua vita passata arriva a Storie Italiane, ospite di Eleonora Daniele.
In occasione di una recente intervista che Guillermo Mariotto ha rilasciato al programma di Eleonora Daniele ha raccontato commosso la mattia che ha dovuto combattere qualche anno fa.
In particolar modo, Mariotto a Storie Italiane ha spiegato di essere nato con la milza ingrossata la cui paura dei medici riguardava la possibilità di sviluppare una leucemia, la quale avrebbe seriamente compromesso il suo futuro. Un momento difficile per lo stilista, vissuto al fianco della sua famiglia e della nonna che chiese aiuto per intercessione a San Paolo.
A ogni modo, Guillermo Mariotto negli anni precedenti aveva già avuto modo di raccontare il dramma della malattia in occasione di una precedente intervista rilasciata a Paola Perego durante la messa in onda di Non Disturbare.
Guillermo Mariotto, a Paola Perego, ricordando gli anni di infanzia e il legame con la nonna che è sempre stata al suo fianco, ecco ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Io mi chiamo Jesus Guillermo. È un nome che non ho scelto io ovviamente, ma ha condizionato la mia vita. Alla nascita avevo la milza più grande del normale, non si sapeva se mi avrebbe causato problemi fino all’età dello sviluppo. Mia nonna, che era credente, mi ha quindi raccomandato a San Paolo. Facevo ogni anno cinque ore di processione!”.