La morte di Stefano D’Orazio è arrivata in modo improvviso lasciando un grande vuoto nel cuore di chi l’ha tanto amato. Fin da subito si è detto che il batterista dei Pooh fosse morto a causa del Contagio da Covid-19, ma il tutto non finisce qui.
La musica italiana continua a essere in lutto per via dell’addio dato a Stefano D’Orazio, il musicista dal cuore tenero che ha trascorso tutto la sua vita impegnato in grandi progetti solidali e donando amore alla sua famiglia, e ai membri dei Pooh che hanno dimostrato come si può essere davvero ‘amici per sempre’.
Nessuno era a conoscenza del fatto che Stefano D’Orazio avesse contratto il Coronavirus, una scelta presa per proteggere la privacy del musicista perché tutte le persone attorno a lui desideravano che fosse questo a raccontarlo, appunto da vincitore ma così non è stato.
Nel momento in cui è stato annunciato l’addio a Stefano D’Orazio il mondo della televisione, come quello della musica ne è rimasto letteralmente paralizzato. Lui che nei mesi scorsi è stato in prima linea nella lotta contro il Covid, compositore insieme a Roby Facchinetti del brano simbolo Rinascerò Rinascerai, è stato portato via dopo il contagio arrivato all’improvvisto quando Stefano D’Orazio aveva davvero fatto tutto ciò che fosse in suo potere per evitare il virus.
I funerali dell’artista sono stati un lungo saluto che i fan e i familiari hanno voluto dare a un grande arista e uomo, ma qual è la verità che è stata annunciata circa le cause della morte di D’Orazio?
La morte di Stefano D’Orazio è arrivata dopo circa quindi giorni dal contagio da Coronavirus che non gli ha lasciato alcuna via di salvezza. Gli altri membri dei Pooh fin da subito hanno rivelato come Stefano D’Orazio purtroppo sia stato colpito dal virus, ma le sue condizioni di salute, comunque sia, non fossero delle migliori.
A fare delle rivelazioni in tal senso è stato Dagospia che parlando della tragica morte di Stefano D’Orazio ha dichiarato: “Il problema è sempre quello: se il sistema immunitario è compromesso, il rischio di morire una volta contratto il Covid-19 aumenta molto, spesso in modo inesorabile”.