Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ribadisce che quello di quest’anno sarà un Natale differente dal solito.
In base alle informazioni uscite dalla lunga riunione tra il governo ed i rappresentanti di partito e delle Regioni, si è capito che quello che ci attende sarà un Natale molto differente da come lo conosciamo. La notizia era stata anticipata in diverse occasioni sia dal premier che dal Ministro della Salute, ma anche dagli esperti del comitato tecnico-scientifico. Ciò che è emerso dalla lunga riunione sul prossimo Dpcm è che qualunque sia l’andamento della curva epidemiologica, a Natale e Capodanno non saranno possibili assembramenti in casa, non si potrà andare ai ristoranti e nei locali e si dovrà rientrare in casa entro e non oltre le 22.
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Per le festività, infatti, è stata disposta la chiusura di tutti i ristoranti, le pizzerie ed i locali in cui è possibile pranzare o cenare. Non sono state date deroghe al coprifuoco, nonostante le ipotesi emerse nei giorni scorsi. Era stato richiesto infatti di poter spostare il coprifuoco alle 24, ma gli esperti ritengono che il divieto di circolazione dopo le 22 sia fondamentale nel contrasto alla diffusione del contagio. Sono stati vietati inoltre gli spostamenti tra le regioni, onde evitare spostamenti di massa per finalità vacanziere.
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Intervistato dalla stampa sulle misure previste per il Natale, Franco Locatelli (presidente del Consiglio Superiore di Sanità) ha dichiarato: “Sono giorni, anzi settimane, che ci ritroviamo a ribadirlo: quello di quest’anno sarà un Natale diverso dal solito. Il primo e auspicabilmente l’ultimo, grazie a quanto potranno offrirci i vaccini. Ma con delle connotazioni uniche, in particolare ritorno sul discorso degli assembramenti, perché ritengo sia un aspetto sul quale non si attira mai a sufficienza l’attenzione”.
Locatelli sottolinea che bisognerà evitare assolutamente le feste e le riunioni di gruppo allargate: “E’ chiaro che tutto quello che eravamo abituati a vedere, ad esempio per celebrare la fine dell’anno e l’inizio del seguente non potrà aver corso, è assolutamente inimmaginabile ed incompatibile con la situazione epidemica attuale“. Lo stesso discorso, spiega poi, vale per le celebrazioni religiose che dovranno essere effettuata seguendo le regole concordate per evitare possibili focolai di trasmissione.
Ci tiene infine a precisare che spetterà al governo trovare una formula in grado di permettere la celebrazione delle feste in famiglia senza generare rischi per la salute della popolazione: “Spetta al presidente del Consiglio, ai ministri e al Governo la sensibilità, che certamente loro non manca, per trovare la situazione ideale per riuscire a contemperare un rigore imprescindibile con quella che è un’attenzione agli effetti più cari”.